Pubblichiamo il testo di un appello di Amnesty international che chiede la depenalizzazione dell’aborto in Nicaragua. Il divieto assoluto di aborto, in vigore dal luglio 2008, mette in pericolo la vita delle donne e delle ragazze, negando loro trattamenti salvavita oltre che, naturalmente, il diritto all’autodeterminazione.In Nicaragua per le donne e le ragazze che cercano di abortire e per gli operatori sanitari che forniscono servizi associati all’aborto sono previste pene detentive.
_ Il divieto assoluto di aborto, in vigore dal luglio 2008, mette in pericolo la vita delle donne e delle ragazze, negando loro trattamenti salvavita, impedendo agli operatori sanitari di fornire cure mediche efficaci contribuendo, di fatto, all’aumento della mortalità materna in tutto il paese.

Le nuove disposizioni di legge introducono sanzioni penali per medici e infermiere che forniscono cure a donne o a ragazze malate di cancro o malaria, che abbiano contratto il virus dell’Hiv/Aids o abbiano una crisi cardiaca, qualora tali cure risultino controindicate in gravidanza e possano causare danni o la morte dell’embrione o del feto.

La mortalità materna produce già un effetto sproporzionato sulle donne e le ragazze che vivono in povertà. Con l’introduzione del divieto assoluto di aborto, le donne con scarse risorse economiche potrebbero essere spinte ad agire al di fuori della legge, mettendo in pericolo la loro salute e rischiando l’arresto: questa legge potrebbe quindi condurre a un incremento del numero di pericolosi aborti “fai da te”.

Amnesty International chiede al Presidente del Nicaragua di intraprendere tutte le azioni necessarie per garantire l’accesso ai servizi per un aborto legale e sicuro a tutte le donne e le ragazze la cui salute è a rischio per il proseguimento della gravidanza, o la cui gravidanza è il risultato di uno stupro.

– [Firma l’appello->http://www.amnesty.it/donne_nicaragua]