Con passo leggero Marina si sposta tra i miei ricordi attraversando i tanti luoghi che ci hanno viste insieme: le nostre case, le assemblee e i congressi dell’Udi, le riunioni al Circolo La Goccia, l’ex Buon Pastore occupato, la Casa Internazionale delle Donne e numerosi incontri nell’articolato mondo politico delle donne. Ore e ore a riflettere nelle interconnessioni e nelle ambivalenze delle nostre vite in cerca di senso e di libertà; a leggere il presente tenendo insieme più linguaggi – arte, poesia, politica – tutte fonti di sapere irrinunciabile per approdare a ragionamenti più complessi, inclusivi, densi. Sapeva come poche sostare con signoria nell’ombra perché la luce illuminasse le altre, solo le altre. La voce, il corpo, una generosità affettuosa nello sguardo e nel gesto facevano di lei una Grande Madre libera, empatica, pronta ad esprimere giudizi anche severi, ma sempre fuori da sterili contrapposizioni. Ho perso molto. Mi manca molto.