Presentata a Roma la 52 Biennale d’arte di Venezia (Arsenale e Giardini della Biennale 10 giugno – 21 novembre 2007)“{{La storia dell’arte è un tessuto di epifanie intrecciato da molte mani a velocità diverse: il tempo presente dell’arte è il bordo esterno di questo work in progress}}…..Invece di rifilare il bordo o ritessere la trama per regolarizzarla, questa mostra si concentra su alcuni aspetti della produzione attuale, quali indizi della possibile natura degli schemi emergenti….Tra i poli attorno ai quali hanno prontamente gravitato alcune opere esiste un campo di forza in cui ne aleggiano molte altre….: {{l’immediatezza della sensazione in rapporto all’interrogarsi sulla natura e al significato di tale sensazione, l’intima affezione nei confronti dell’impegno della vita pubblica, il senso di appartenenza e quello di sradicamento, la fragilità della società e della cultura di fronte al conflitto e le qualità di sostegno dell’arte di fronte alla morte}}”.
Sono parole di Robert Storr, direttore della 52. Biennale d’arte di Venezia, che indicano in modo evocativo e conciso i temi fondanti della sua operazione artistica, durata un triennio. Vengono pronunciate in occasione della conferenza stampa che annuncia la nuova formula della Biennale presso il Ministero dei Beni e delle Attività culturali a San Michele a Ripa, in presenza di Davide Croff, che della Biennale è il presidente, di Pio Baldi, direttore generale per l’architettura e l’arte contemporanea (Darc) nonchè commissario del Padiglione italiano e Ida Gianelli che dello stesso Padiglione è curatrice.

{{La durata insolita dell’esperimento condotto da Storr è il risultato di un’esigenza di riflessione sui modelli espositivi e di promozione dell’arte contemporanea}} rappresentata dal presidente Croff e implicante, per sua natura, un bisogno di respiro e continuità. {{Ciò ha significato porsi in ascolto di altri versanti dell’arte fin dal 2005, anno in cui la Biennale ebbe per la prima volta due curatrici di sesso femminile}}, Maria De Corral e Rosa Martinez, risentendo della diversa impronta di genere, mentre Storr ( per inciso rettore della Yale School of Art e docente e consulente d’arte moderna a vario titolo per Istituti di eminente rilevanza come il Philadelphia Museum of Art, la New York University e il Museum of Modern Art di New York) organizzava un simposio internazionale, chiamando a confronto i mondi artistici più distanti e raccogliendone idee di metodo, opinioni e contributi.

L’esito di questo percorso, che ha conferito una prospettiva temporale più ampia anche agli altri direttori artistici della Biennale (Teatro, Danza, Musica), ha condotto a più di un risultato: l’apertura (sui circa 1000 metri quadrati di un ottocentesco magazzino destinato al carbone) dell’atteso Padiglione Italiano alle Tese delle Vergini dell’Arsenale, dove saranno istallate due opere ideate per questo spazio, {Sculture di linfa} di Giuseppe Penone e {Democracy} di Francesco Vezzoli; l’inserimento del Padiglione nazionale della Turchia e la realizzazione della mostra sull’arte africana contemporanea, {Check List} della Sindika Dokolo African Collection of Contemporary Art (Luanda, Angola), curata da un apposito gruppo di esperti, indicati da Storr. Intanto ai Giardini viene riproposto, come in origine, il Padiglione Venezia, assente da molti anni e dedicato a una selezione di artisti veneti, mentre all’Arsenale, Sala Marceglia, è prevista la mostra {Revenge} del vincitore del Premio per la Giovane Arte Italiana, Nico Vascellari.

{{Ad esiti insperati è pure giunto il dialogo instaurato in occasione della Mostra Internazionale di Architettura del 2006 con gli organizzatori delle altre due mostre europee d’arte contemporanea, {Documenta} di Kassel e {Skultur Projekte} di Munster, e della principale fiera specializzata d’arte che si tiene a Basilea, {ArtBasel}.}}

Questo indovinato confronto ha finito per favorire la costruzione di un progetto di rete europea con il quale le quattro istituzioni di Venezia, Kassel , Munster e Basilea offriranno quest’anno agli appassionati ed esperti d’arte un servizio speciale: un sito (www.grandtour2007.com) sul quale reperire le informazioni di viaggio e soggiorno e qualsivoglia assistenza, per visitare, fino all’autunno, le relative manifestazioni, in una sorta di ideale Gran Tour Europeo dal sapore settecentesco, approfittando della vicinanza temporale dell’apertura degli eventi (10 –17 giugno), che si verifica solo ogni decennio: la cadenza delle esposizioni in questione è notoriamente biennale per Venezia, quinquennale per Kassel e decennale per Munster, annuale per la fiera di Basilea. {{Sembrerebbe corretto, perciò, leggere, in linea con Croff , questa edizione della Biennale come la tappa di un percorso che attraversa la complessità su più livelli e che si presenta lento e laborioso, perchè “dare un senso” alle cose in un preciso momento, significa “coglierne la piena complessità sul piano intellettuale, emotivo e percettivo” ( e “spirituale”, aggiungeremmo a quelle che sono ancora parole di Storr, sia pure in quarta posizione), cioè pensare con i sensi e sentire con la mente, come da proposito in titolazione}}. Perché c’è una certezza al fondo della ricerca di Storr che supera ogni minaccia di globalizzazione bulimizzante: si tratta della certezza che “le nostre capacità di comprensione e il flusso vero dell’esistenza superano di gran lunga il potere di sistemi, teorie, e definizioni volti a contenerle. L’immaginazione è un bacino in cui questa eccedenza trabocca e si riversa e l’arte scava canali capaci di collegare tra loro parti della coscienza un tempo isolate e segregate, inondandola e riempiendola della sua interezza .