Pavia - soffitto della Sala degli affreschi di Palazzo
Pavia – soffitto della Sala degli affreschi del Collegio Borromeo

“Come fare perché le parole non siano più un privilegio, un bene di pochi, una memoria custodita da pochi, perché diventino ricchezza comune?”. Così Natalia Ginzburg si interroga sulla scrittura e sul desiderio di condividerla e prosegue: “solo creando una ricchezza comune di parole la nostra mostruosa collettività umana potrebbe diventare un felice universo”.  Se trasferiamo questa domanda dalla letteratura al diritto o al sapere più in generale, l’interrogativo acquista un significato ancora più profondo. A chi non è mai capitato di imbattersi, senza riuscire a capire granché, in un articolo scientifico o di arte, in una notizia economica o in un testo di legge che ci stava particolarmente a cuore? Era scritto con i nostri caratteri, ma il linguaggio era incomprensibile e respingente. Il disagio è ancora più forte quando riguarda un testo di legge ed è il presupposto per far valere un diritto. Lo stesso si può dire per le sentenze, pronunciate “in nome del popolo italiano”, che hanno lo scopo di dare attuazione ai diritti e che al pari delle leggi sono spesso di difficile comprensione anche per gli addetti ai lavori. Proprio perché le parole “non siano un privilegio”, oggi la sfida è quella di provare che è possibile scrivere di argomenti complessi anche in maniera chiara e semplice sin dall’origine, senza necessità di dover poi semplificare, dimostrando, a partire dal diritto, che è possibile farsi comprendere utilizzando un linguaggio accessibile pur senza rinunciare al rigore e alla completezza dei concetti. “Contenuti complessi e un linguaggio di larga accessibilità” ha detto della Costituzione scritta nel 1947 il noto linguista Tullio De Mauro. La comunicazione “responsabile”, leale, chiara e comprensibile può aprirsi così a un nuovo confronto alimentando una spirale virtuosa, fatta di conoscenza, di partecipazione e di democrazia perché la chiarezza è una necessità etica e il suo esercizio, pubblico e privato, un diritto civile.

CON PAROLE SEMPLICI è il titolo del convegno che si tiene a Pavia martedì 22 novembre 2016, dalle ore 14 e 30 alle ore 18 e 30 nella Sala degli affreschi del Collegio Borromeo a Piazza Borromeo 9, Pavia

Saranno presenti: Prof. Vittorio Vaccari, Rettore del Collegio Borromeo – Prof. Dario Velo, Presidente del Collegio Borromeo – Avv. Roberto Ianco Presidente dell’Ordine degli  Avvocati di Pavia – Dott. Annamaria Gatto, Presidente del Tribunale di Pavia – Avv. Elisabetta Silva, Presidente Associazione Donne Giuriste Italia -A.D.G.I.-  Milano – Avv. Maria Pistorio, Presidente Comitato Pari Opportunità Ordine degli Avvocati di Pavia

Presidenza e coordinamento lavori:
Avv. Ileana Alesso, Vice Presidente A.D.G.I. Milano, Fondatrice di FronteVerso

Relazioni:
Dott. Gherardo Colombo, Il rapporto tra istituzioni e cittadini: la parola che influisce, già Magistrato in Milano, Presidente Garzanti Editore
Prof. Luigi Pellecchi,  La parola che ordina:  “virtù” di una lingua tecnica, Professore di Istituzioni di Diritto romano e di Lingua del diritto, Università di Pavia
Dott. Gianni Francesetti,  Linguaggio, cittadinanza, dignità: la parola che cura,  Psichiatra, Psicoterapeuta, Presidente di Poiesis, Centro Torinese di Terapia della Gestalt
Avv. Grazia Cesaro, La parola ai minori: l’etica del linguaggio nei procedimenti con i minori, Presidente Camera minorile di Milano, Responsabile internazionale Unione Camere Minorili
Dott. Gianni Clocchiatti, Responsabilità, comunicazione, semplicità: una sfida possibile, Consulente di direzione, formatore, creativity coach. Fondatore di Eticrea e Fondatore di FronteVerso

Nel corso del convegno si terranno alcune letture giuridiche con gli attori Riccardo Magherini e Annig Raimondi di PACTA dei Teatri di Milano 

 

Comitato scientifico: Avv. Ileana Alesso, Dott. Gianni Clocchiatti, Avv. Silvia Lombardini, Avv. Maria Pistorio, Avv.  Elisabetta Silva