La pura imitazione dell’esistente, senza nessun giudizio in merito, mi pare stupida, oltre che criminale in questo caso.

La parità non è copia, nè lo è l’uguaglianza . Non sempre é facile la chiarezza in questa materia e -di fronte all’emancipazionismo fotocopia del maschile (emancipazione delle scimmiette, dicevamo)- ho sempre cercato di {{spiegarmi con esempi.}}

Finora non avevo trovato di meglio che il seguente, da me più volte citato:”Tu vuoi tutto ciò che un uomo ha e fare tutto ciò che un uomo fa. Ma se sei contraria alla pena di morte, continui a lottare per la sua abolizione, o prima lotti perchè anche le donne abbiano accesso alla carriera di boia? o per la parità amministrativa e il progresso: ogni comume abbia la sua ghigliottina, vero strumento di uccisione legale più “umanitario” e perfezionato, che può essere usata anche da chi non ha nè muscoli potenti, nè braccio saldo? oppure ti interessi che la sedia elettrica sia eseguita col massimo di perfezione, o che i gas letali siano efficaci o che le pozioni velenose facciano concorrenza al cianuro di hitleriana memoria?” Ricordo sempre che una volta ebbi la risposta:”Per la parità, prima la carriera di boia”. Deprimente.

Ma deprimente è davvero l’emancipazione quando non si ferma al terreno dei diritti sanciti e diventa {{un generico tentativo di copiare acriticamente il maschile. }}

Ho trovato {{un nuovo “esempio”.}} Padre e madre arrivano in un parcheggio, hanno in macchina un neonato di quattro mesi, che lasciano lì e vanno a giocare alle macchinette, ambedue malati di ludopedia, forse, comunque ambedue sbadati, distratti, che aggettivo usare, mi sembrerebbe giusto dire colpevoli. Però un perfetto {{esempio di parità regressiva! }}

Voglio dire che la pura imitazione dell’esistente, senza nessun giudizio in merito, mi pare stupida, oltre che criminale in questo caso.

A ciò che ho detto finora, voglio aggiungere un altro argomento. Una forma importantissima di parità è quella messa in atto da ormai sempre più numerosi {{giovani padri, divenuti esperti, disinvolti gestori dell’infanzia,}} in modi che fino a poco tempo fa erano caratteristici solo delle donne, madri e non, facevano parte -per così dire- del Dna del genere femminile. Benissimo, una vera mutazione antropologica, che secondo me avrà molti effetti anche sulla sessualità maschile.

Un vero guaio sarebbe se invece le donne -madri e non- rispondessero abbandonando tutto{{ il sapere accumulato}} -sia pure nell’oppressione- per regredire a ignoranti e insicure. Insomma quelle giovani donne, madri e non, che non sanno più nulla del materno, ma vogliono essere bulle o quelle altre non meno disperanti che vogliono essere dominate e persino sostengono che la violenza maschile è giusta, un istinto naturale! “Moderno” “avanzato” “progressivo” non saper fare nemmeno un uovo fritto, nemmeno cucire un orlo, nemmeno fare una sciarpa a maglia diritta. E’ stupido non voler {{mantenere organizzare scegliere il sapere materiale che abbiamo accumulato }} e che fornisce una manualità eccellente e una mente organizzativa di grandi possiiblità .

Anni fa chiamavo tutto ciò {{Scienza della vita quotidiana }} e dichiaravo che Docenti ne erano le disprezzate casalinghe. Sulla scienza della vita quotidiana poggia l’economia della riproduzione, cerchiamo di non perdere l’occasione, {{il patriarcato è forte vendicativo e potente. Ma ha torto. }}