Articolo di Mimma Grillo

Tre anni fa Palermo accoglieva molti* minori non accompagnati. Oggi molti di loro hanno quasi 18 anni.  Hanno studiato, sono integrati…ma che fine faranno con il decreto Salvini?

Il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, in data 2 gennaio ha diramato una Direttiva per impedire l’applicazione presso il Comune di Palermo delle disposizioni lesive dei diritti dei migranti contenute nel decreto sicurezza messo a punto dal Ministro degli Interni Salvini. A fianco di Orlando si sono schierati anche i sindaci di Napoli, Parma, Firenze, Reggio Calabria e il presidente dell’ANCI  Decaro.

Ma cerchiamo di capire cosa comporta in particolare l’ordinanza del sindaco Orlando: l’ordinanza dispone al dirigente dell’anagrafe del Comune di Palermo di disapplicare le norme previste dal decreto sicurezza già convertito in legge nella parte in cui si nega la residenza agli stranieri richiedenti asilo, in quanto queste norme  intaccano i diritti fondamentali della persona con particolare, ma non esclusivo, riferimento alle procedure di scrizione  della residenza anagrafica.

Alla base di questa decisione c’è il fatto (come dice l’ordinanza) che il Comune di Palermo considera prioritario il riconoscimento dei diritti umani per tutti coloro che risiedono nella nostra città .  Si cita anche una Sentenza della Corte Costituzionale che dice: “Lo straniero è titolare dei diritti fondamentali che la Costituzione riconosce spettanti a tutte le persone e ciò comporta il rispetto da parte del legislatore del canone della ragionevolezza, espressione del principio di uguaglianza che in linea generale informa il godimento di tutte le posizioni soggettive”.

Cosa rischiano i sindaci “ribelli”? Sono ancora da chiarire i termini legali della questione. Si ventila l’ipotesa dell’abuso di ufficio nel caso di intervento di denuncia del Prefetto. Il Presidente della Consulta, Cesare Mirabelli, sulla stampa di oggi sottolinea che per il momento la “ribellione” dei sindaci può essere considerata solo un atto politico in quanto la Pubblica Amministrazione non può sollevare questioni di legittimità costituzionale e deve uniformarsi alla legge, a meno che la legge stessa non sia considerata liberticida.  A questo punto infatti un giudice penale o amministrativo potrebbe sollevare la questione di legittimità costituzionale del decreto e questo aprirebbe un contenzioso che potrebbe bloccare il decreto anche se già convertito in legge.

A Palermo stamattina sarà  pubblicato un comunicato stampa con centinaia di firme; davanti a leggi ingiuste e pericolose, come quelle razziste introdotte da questo famigerato decreto, è necessario riferirsi a testi ben più importanti: la nostra Costituzione e le Convenzioni Internazionali sui Diritti Umani.

E’ convocata una manifestazione di solidarietà al Sindaco Orlando per domani 4 gennaio alle 11 del mattino a Piazza Pretoria.