Una scena del film «Speriamo che sia femmina» di Mario Monicelli con la sceneggiatura di Suso Cecchi d’Amico

“Speriamo che sia femmina…”  Sguardi letterari sullo sviluppo dell’identità femminile.  Mercoledì 17 gennaio 2018 ore 17,30 a Librati in via Via di Barberigo, 91  un convegno con la dr.ssa Rossana Riolo come relatrice e la dr.ssa Paola Bondi come discussant.

Nel processo di formazione dell’identità femminile vi sono passaggi cruciali che costituiscono punti di svolta e occasioni per l’acquisizione di un nuovo equilibrio maturativo: la maternità è uno di questi. Molti sono i temi che la maternità tocca, collocandosi in uno scenario ampio e complesso in continua evoluzione, tra area del bisogno e spazio del desiderio, tra scelta e destino, tra libertà e consapevolezza, tra natura e tecnologia.

Diventare madre è un processo lungo e faticoso, che parte da lontano, prima del parto e anche prima del concepimento: prima che nel corpo inizia nella mente della donna, che con le sue fantasie e i suoi vissuti emotivi comincia ad immaginare il proprio figlio. E poiché si tratta di un vero e proprio lavoro psichico che porta ad una ristrutturazione della personalità, non è esente da conflitti e nodi problematici, che talora possono sfociare in crisi emotive o disturbi psichici: in questi casi si blocca il processo di evoluzione e la donna può vivere la maternità con angoscia e sofferenza.

Le relatrici cercheranno di far emergere quel materno che resta un po’ in disparte, in cui compaiono anche ambivalenza e sentimenti negativi: lo faranno a partire dall’analisi di alcune opere di scrittrici come Elena Ferrante, Alice Munro, Oriana Fallaci, Donatella Di Pietrantonio, e altre.