Sabato 26 agosto alle  ore 21,15 la libreria Il mercante di storie ospita Loredana Lipperini, giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica italiana, fra i conduttori di Fahrenheit su Radio Tre. L’autrice in compagnia di Giulia Ciarapica presenterà il suo ultimo libro “L’arrivo di Saturno” della casa editrice Bompiani.

L’autrice, che ha già alle spalle pubblicazioni di romanzi gotici oltre ad una importante serie di saggi e libri per ragazzi, offre in questa occasione una originale sperimentazione narrativa.
Il romanzo più che una storia concepita in una struttura narrativa tradizionale può apparire ai sensi di chi legge come un luogo ovvero una serie di ambientazioni dove s’incontrano due storie che scorrono originariamente su percorsi distinti. Per ammissione della stessa scrittrice, il suo lavoro può presentarsi come un “ibrido”, un’opera integrata fra finzione e realtà.

“Nei fatti, questa storia mi accompagna da quasi vent’anni.- racconta Lipperina ad Antonio Prudenzano in una intervista rilasciata a maggio di quest’anno – La difficoltà di raccontarla è la stessa che probabilmente si pone quando si deve parlare, oggi, di questo romanzo: cosa può aggiungere la letteratura a una storia realmente accaduta che è stata dimenticata, è vero, ma comunque analizzata in decine di inchieste giornalistiche? In altre parole: cosa lascerà questa storia in chi la legge? Non sarà l’ennesimo resoconto sugli anni Settanta? Per questo motivo il romanzo si biforca consapevolmente lungo due strade: una è la storia di Graziella De Palo vista dagli occhi della donna che nell’adolescenza fu la sua migliore amica, l’altra quella di Van Meegeren, che peraltro è realmente esistito e ha davvero dipinto falsi Vermeer.  E dal momento che tutto quel che si è mosso attorno a Graziella è un falso (i falsari ci sono stati davvero, a coprire i fatti: una giornalista massona che prese l’identità di Graziella a Beirut, un agente dei servizi segreti che deformò ogni avvenimento, per citarne solo due), mi sembrava che percorrere la via dell’assoluta invenzione fosse il modo giusto per illuminare quella verità”.

–  Graziella De Palo è una giovane giornalista innamorata della giustizia quando il 2 settembre 1980 scompare a Beirut assieme al collega Italo Toni. Dovevano visitare dei campi profughi al confine con la Palestina, ma seguivano in realtà una pista sul traffico d’armi intrecciata con le vicende del terrorismo, delle stragi e con parecchi misteri della politica italiana e internazionale dell’epoca. Di loro non si è saputo più nulla. Han van Meegeren è un pittore olandese di scarsa fortuna, noto e dileggiato per le sue rose grigie, quando accetta da un uomo in nero un incarico bizzarro: dipingere un Giudizio Universale in una cappella battuta dal vento sulla cima di un colle italiano. Purché sia un Giudizio di Vermeer. Suo, ma di Vermeer. Chi è l’uomo in nero che si fa chiamare semplicemente Acca? E perché gli chiede di diventare un falsario, come di fatto accadrà? Dora, la voce narrante di questo romanzo, è cresciuta insieme a Graziella.

Eravamo di quelle amiche che sono sempre insieme, che non riescono a stare lontane neanche per un pomeriggio. E invece ci siamo allontanate, e quando ci siamo allontanate lei è morta. E la sua storia, il modo in cui è morta, è talmente assurda che se la raccontassi non ci crederebbe nessuno. Così ho cominciato a scriverne un’altra, che è davvero assurda, ma se un romanzo è assurdo tutti ci credono. La realtà invece non interessa a nessuno”. Due romanzi in uno, una doppia vicenda nata da un dolore mai sopito che mescola fatti reali e invenzione, memoria di un’amicizia e mito, ed elaborata con l’abilità di chi da sempre cerca e trova nella narrazione propria e altrui una profonda ragione di vita. Perché “noi volevamo essere ingannate, tutte e due: Graziella dalla ricerca della verità, io dalla ricerca della finzione, che è parente stretta del falso anche se si chiama letteratura”.