Se ci guardiamo indietro, se ripensiamo alle battaglie dell’UDI e del movimento di emancipazione, vediamo quanto coraggio, quanto pensiero politico abbiamo speso per definire nel tempo i diritti e i doveri della lavoratrice e della lavoratrice madre. Ci chiediamo che fine abbiano fatto quelle leggi e quelle regole per le quali abbiamo lottato per tanti anni, per combattere il lavoro nero, lo sfruttamento del lavoro a domicilio, il caporalato.

E mentre ci apprestiamo ad una Anteprima Congresso tutta dedicata al lavoro nella convinzione che le donne sono cambiate ed è cambiato il lavoro, la tragedia di Barletta ci restituisce una realtà che annienta. Realtà che accomuna donne italiane, del Sud e tante immigrate. {{Come immaginare un orizzonte altro, se la politica è miope e vive alla giornata?
}}

Come possiamo pensare di cambiare e ammodernare un paese quando prevale l’illegalità? Oggi il problema non è più conquistare questa o quella legge,{{ il problema è avere una classe dirigente responsabile e all’altezza dei suoi compiti. }}

Noi lavoreremo per questo. Cercheremo il confronto e lo scambio con le altre donne. Ci mobiliteremo con la sapienza e l’intelligenza politica che deriva dalla nostra lunga storia per sollecitare le azioni politiche opportune.

Noi non ci sostituiamo ai partiti, ma possiamo ricordare loro che costituiamo più della metà dell’elettorato e che devono fare i conti con le istanze – così dicevamo una volta – delle donne.

A breve faremo sapere {{l’iniziativa politica }} che intendiamo avviare {{a Barletta}} in concomitanza dell’Anteprima del nostro XV Congresso che si terrà a Bologna{{ il 15 ottobre}} e che, non a caso, si chiama: LIBERE DI LAVORARE