Si tratta di una norma che contraddice frontalmente tutti i principi costituzionali. Di questo passo dobbiamo chiederci quale può essere diventato il valore precettivo della nostra Carta Fondamentale se tutti i principi basilari sono violati e regolati in maniera addirittura contraria al dettato costituzionale. Hanno trionfato le forze politiche che per anni hanno finto che la Costituzione non esistesse: “è una norma programmatica, non eseguibile immediatamente” ci hanno ripetuto per decenni, anche a scuola, insieme a quelle apertamente anticostiotuzionali: i fascisti.

Il tutto senza che che gli uomini e le donne aderenti a quei partiti che si erano assunti il compito politico, sorretto da un’ideologia ancorata a solide basi, di difenderla e renderla operativa, autentica anima civile di tutti gli aspetti, collettivi come individuali e personali, della nostra società, reggessero tale compit, com’era doveroso fare.

La resa non è recente e trent’anni di smantellamento ideologico, revisionismo ipocrita e sdoganamento di figuri impresatabili, hanno fatto scempio di qualsiasi autorevolezza.
_ Non riesco a trovare un’altra nazione che si sia comportata nello stesso modo scellarato.

La capogruppo PD al Senato, a proposito della vicenda dello stupro di fine anno, si è stupita in aula che il premier Berlusconi abbia quì confuso il principio della certezza della pena con i criteri che normano gli arresti domicilari! ma dov’è stata finora? non le guarda le sue (e le nostre) TV?

{{Consociativismo e degrado ideologico}}, iniziato con le prime equiparazioni fra morti buoni e cattivi, col revisionismo, con le ragioni dei vinti e le colpe dei partigiani, con l’abiura comunista e l’omologazione americana, hanno condotto a questo Stato reale che Gelli aveva dipinto alla perfezione decenni orsono.

Adesso ci siamo.
_ {{La Costituzione non conta più niente}} nei fatti e per rimuovere
anche l’ultimo baluardo formale, sarà un gioco da ragazzi, appena possibile, tornare all’attacco e toglierla di mezzo defintivamente anche l’aspetto esegetico.
_ La ripulsa emersa nell’ultimo referendum sarà solo un ricordo nel popolo di Forum, esempio di italico processo e costume.

Che ci vuole? quando il {{Presidente della Repubblica}} sottolinea che non deve essere toccata la prima parte della Carta, ovvero i principi fondamentali, postula che{{ la seconda può essere toccata}}.

E’ già stato fatto con la riforma dell’art. 117, quello che, nei fatti, ha permesso l’insorgere di tanti sistemi sanitari quante sono le Regioni. Alla faccia dell’eguaglianza e di un sistema che si dice nazionale.

Ma se non saranno più garantiti i servizi sociali e sanitari pubblici, la scuola, la magistratura indipendente ….. che valore potranno avere i cardini fondamentali?

L’uguaglianza, il rispetto delle differenze, il lavoro come dirittto, la tutela
della salute, il ripudio della guerra, la rimozione degli ostacoli che si
frappongono alle ineguaglianze, la pubblicità e la gratuità dei servizi, il divieto del libero arbitrio, il rispetto dei trattati internazionali e dei principi
inviolabili di uomini e donne ….. a cosa saranno ridotti?

{{Cosa bisogna aggiungere per convincere un intero paese della barbarie che lo aspetta}} se non ci sarà una pronta mobilitazione contro l’accettazione dell’inciviltà, la concezione dello stato come gendarme per i poveri e vassallo per i privilegi dei
ricchi, come formatore di odio, intolleranza, prevaricazione, maschilismo,
fascismo ideale e comportamentale.

Dopo l’approvazione definitiva saranno possibili delazioni, rifiuto di cure anche per malattie gravi, estorsione di denaro in forma di tassa a cittadini provenienti da paesi stranieri, ronde di cittadini contro altri cittadini, pratica ordinaria di diseguaglianza, maschilismo, abiura del trattato di Ginevra, violazioni dei diritti fodamentali, tutela amministrativa e non cvile e/o penale solo per alcuni/e cittadini/e ma non per altri/e, politiche securitarie e non sociali, reazione poliziesca contro critiche ed espressioni difformi, emarginazione, controllo,
schedadure …

E impunità per chi ha fatto i soldi, indipendentemente dal modo che ha seguito.
_ Cosa ha che fare tutto ciò con la democrazia?

{{Non è possibile fingere che non sia successo niente, lasciare alla piazza
telematica il nostro sdegno}} o confidare che sia una impresentabile opposizione
parlamentare ad organizzare la protesta quando, quella stessa forza, ha concordato
con PDL e Lega l’esclusione del dissenso, l’unificazione reale delle reti televisive
pubbliche e private ed anche dei mezzi di controllo, la destrutturazione del mondo
del lavoro e dei servizi sociali, l’incentivazione verso un federalismo spartitorio
e le privatizzazioni, la devastazione dei diritti civili e la regressione di una
disciplina normativa da stato teocratico più che da democrazia parlamentare laica.

{{Il tutto torna anche a livello locale}}: fra tre mesi si voterà anche per molte amministrazioni periferiche dove l’alleanza PD / Lega, più o meno mascherata da liste civiche o PD / UDC, non altrettanto mascherata in liste moderate, farà la propria comparsa nei consigli comunali e provinciali del nostro bel paese.

{{Riprendiamoci dunque la capacità di indignarci, protestare, mobilitarci,}} riproporre i valori che hanno permesso a questi signori di impossessarsi della cosa pubblica, della nostra democrazia sorta dalla guerra di liberazione dal nazifascismo.