Beatriz Preciado, quarantuno anni, filosofa spagnola, ora docente della Sorbonne, ha fatto sua la questione di genere, al punto di ripensarla nei termini imposti dalla contemporaneità, riformulandola nei termini della teoria queer. {“Fate vedere. Ma come potete scegliere tra tutte queste piccole strade?”
“E’ questo il divertente!”
Quel che era divertente, pensò Henry all’indomani, era di vedere come l’avvenire potesse ricalcarsi esattamente su progetti fatti:ogni svolta, ogni salita, ogni discesa, ogni più piccolo villaggio erano esattamente al posto previsto.}
_ Simone De Beauvoir, I Mandarini.

Secondo dopoguerra. Sulla tavola di una locanda, i protagonisti del romanzo “{I Mandarini}” della scrittrice francese, srotolano una carta geografica dalle linee rosse, gialle e bianche.
_ Uno di loro è stupito di come sia possibile offrire una rappresentazione così precisa e soprattutto corrispondente al reale, del territorio francese. Presto il nostro personaggio si ricrederà: la sorpresa nel percorrere di persona quella salita o quella discesa, è cosa ben diversa dal vederle rappresentate al loro posto nella carta che era lì, srototolata sul tavolo della locanda.
Il nostro Henry infatti sperimenta qualcosa di nuovo quando, sulle ruote della sua bicicletta, attraversa lo spazio disegnato sulla cartina. Scopre che nella realtà i percorsi tracciati graficamente non sono i soli ad esistere, accanto ad essi ce ne sono altri, nuove rotte, scorciatoie e sentieri alternativi che portano comunque dritti a destinazione.

Una sorta di trasgressione, quella di individuare strade non segnate dalla carta. Sperimentare percorsi che, seppur esistenti, non erano stati avvicinati prima.

La pratica del reinventare, o del riproporre una geografia è cosa ben più quotidiana di quanto non si possa supporre.
_ Basti pensare alla storia, quella più recente, che pullula di esempi di questo tipo. Nel ’68 il quotidiano diventa politico-cosa impensabile fino a quel momento- e negli stessi anni e in quelli a seguire la donna riuscirà ad inaugurare e a portare avanti un processo di emancipazione, alla base del quale è manifestatamente presente una capacità di svincolarsi dalle prospettive imperanti.
_ Come il nostro personaggio e la sua bicicletta, vi è una continua scoperta di nuovi sentieri, ossia una riproposizione innovativa dell’esistente. Capacità di guardare con nuovi occhi la realtà.

Cosa succede quando una donna assume testosterone?
_ Assume all’improvviso atteggiamenti mascolini? Le crescono i baffi? O forse si intensifica la presenza di peli sulle gambe?
_ Una donna al proposito dichiara : “ho iniziato a prenderlo per un elemento di sperimentazione, di trasgressione, quasi un’orgia ormonale.”
_ E’ una donna che desidera fuggire la normalizzazione dell’identità sessuale. _ Lo fa al livello teorico, come studiosa, ma anche al livello sperimentale, inaugurando nuove pratiche del corpo.

Tenta di portare a termine ricombinazioni, smontando i pezzi della questione di genere e trovando nuovi incastri, funzionanti.
_ Beatriz Preciado, quarantuno anni, filosofa spagnola, ora docente della Sorbonne, ha fatto sua la questione di genere, al punto di ripensarla nei termini imposti dalla contemporaneità, riformulandola nei termini della teoria queer. La teoria queer è una battaglia contro la normalizzazione, la costrizione in schemi che tentano di interpretare la realtà sessuale fissando, incastrando, o meglio ingabbiando i soggetti desideranti in comportamenti stereotipizzati.

Partendo dai testi di Foucault (“{La volontà di sapere}”), fonda il suo pensiero proprio sulla tendenza che la società ha di costruire prototipi sessuali finalizzati a collocarvi all’interno i singoli individui. Cosi Beatriz scompone la realtà sessuale di ognuno di noi,sostenendo che è stata indotta, costruita socialmente. Si tratterebbe di una sessualità posta a regolamentazione politica : ” O sei donna o sei uomo!”, cosi tuonerebbe la voce della società politica alla nostra nascita.

E’ così sulle note della biopolitica, disciplina che studia l’esistenza di un controllo sul corpo da parte dei poteri dominanti nell’età del capitalismo, che la Preciado esalta il corpo come biocorpo, cioè come vita, dove la divisione tra uomini e donne è una costruzione sociale che rischia di essere mero artificio politico, con un preciso scopo: disciplinare il desiderio dei soggetti.

Secondo la filosofa spagnola di adozione francese, per la società è più facile avere cittadinanze, plasmate secondo gli stereotipi sessuali preconfezionati, che comprendono ciascuno “X ruoli, X diritti, X doveri”.
_ In questo modo, essendo reso prevedibile un preciso numero di scelte con annessi i rispettivi epiloghi, la società viene gestita nel modo più manipolabile possibile!

Per questo allora l’assunzione di testosterone per Beatriz diventa atto di resistenza, un andare aldilà del femminile e del maschile, un attraversare trasversalmente la società, proponendone all’interno un’esperienza nuova, sperimentale. Un attraversare trasversalmente la società, come il nostro personaggio e la sua bicicletta, scoprendo l’esistenza di quelle vie non percorse ancora da nessuno e soprattutto che costituiscono un’alterità rispetto alla realtà stereotipizzata.

{{{- Bibliografia}}}

– Preciado Beatriz, “Manifesto contra-sessuale “, 2002, pg 160, Editore Il Dito e la Luna (collana Vibrazioni), ISBN 8886633211.
– Preciado Beatriz, “[Moltitudini Queer->http://multitudes.samizdat.net/spip.php?page=imprimer&id_article=359]” (Folla, 2004),
– Preciado Beatriz, “[savoirs-Vampires @ War->http://multitudes.samizdat.net/Savoirs-Vampires-War.html]” (Folla, 2005).
– Preciado Beatriz, Dossier: [“Mies-conception: la maison Farnsworth et le mystère du placard transparent->http://www.hartza.com/farnsworth.pdf]”, 2005.
– Preciado Beatriz, “Sex Design” (Centro Pompidou, 2007),
– Preciado Beatriz, “Testo junkie. Sexe, drogue et biopolitique”, Paris, Grasset, 2008, ISBN 9782246732716.
– Preciado Beatriz, “[Terror anal->http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2011/03/24/beatriz-preciado-terror-anal/]” in “El deseo homosexual” di Guy Hocquenghem, Editorial Melusina S.L., 2009, ISBN 8496614514
– Preciado Beatriz, “Pornotopia. Playboy: architettura e sessualità”, Fandango libri, 2011, ISBN 9788860441843.

{{{- Video}}}

– Beatriz Preciado è stata ospite al Festival di Internazionale a Ferrara a inizio ottobre, dove ha partecipato a un interessante dibattito dal titolo [Il ritorno delle bambole ->http://www.youtube.com/watch?v=8ourNdqAKTQ&feature=player_embedded]