“Sarà pazza una come Leyla Zana?” E’ una prigioniera politica, è stata deputata curda, ha 49 anni, incriminata per aver citato in un discorso illeader del Pkk Ocalan, con 15 anni di carcere per motivi simili, Premio Sakharov 1995 per la pace, cittadina onoraria di Roma dal 1996 per il suo impegno nel campo dei diritti umani e civili, è stata condannata il 10 aprile dal tribunale turco della città di Diyarbakir, a due anni di carcere con l’accusa di aver fatto «propaganda terrorista».

Le fanno “compagnia” altri 12 mila prigionieri politici. Fu accusata di aver violato le leggi anti-terrorismo in seguito a un discorso pronunciato il 21 marzo dello scorso anno durante un {{Festival curdo}}.

Nella parte incriminata Leyla Zana diceva che il popolo curdo – una delle varie minoranze residenti in Turchia – ha tre leader: Massud Barzani e Jalal Talabani nell’Iraq del Nord e Abdullah Ocalan, ex capo del separatista Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk), considerato terrorista da Ankara, ma anche da Ue e Usa, e ritenuto responsabile della morte di almeno 40 mila persone dall’inizio della sua attività, nel 1984.

Per Ocalan, punto di riferimento, anche dal carcere dove è rinchiuso, per molti curdi della Turchia, la {{Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo}} ha chiesto un nuovo processo con la garanzia del rispetto dei diritti della difesa, diritti che secondo la Corte Europea non sono stati rispettati nel processo che si è tenuto in Turchia.

“Questa ragazza deve essere pazza, sta perdendo la retta via…” era il commento che più spesso al villaggio si faceva a riguardo di Leyla, che continuamente{{ metteva in discussione ogni regola repressiva contro la donna}}, fra queste anche coprirsi il capo con il velo, cosa che molto spesso tentavadi non fare….così inizia il racconto molto fedele e mai disgiunto della sua vita personale e pubblica, che può essere letto nella sua interezza al link{ http://snipurl.com/2446f.}

E’ fondamentale conoscere {{la forza e la grandezza di questa donna}}, quando nel 1991 , ottava su 450 deputati, venne eletta ed era l’unica curda. Nel momento di giurare sulla Costituzione del 1982, si legò i capelli con una fascia dai colori curdi e dopo aver giurato, aggiunse in turco e curdo:”Sono stata obbligata ad adempiere la formalità richiesta. Io lotto per lafraterna convivenza del popolo kurdo e del popolo turco in un quadrodemocratico”. Questo le valse una richiesta di pena di morte, poi ridotta a15 anni di carcere.

Oggi siamo a questo, una nuova condanna.
Agnoletto ha così
commentato:«La nuova condanna a Leyla Zana è {{una sfida aperta all’Ue da parte della Turchia}}. Chiediamo l’ immediata interruzione della trattativa per l’ingresso di Ankara in Europa. Leyla Zana è il simbolo della lotta pacifica e nonviolenta per il rispetto dei diritti del popolo curdo ed è riconosciuta a livello internazionale come attivista che si batte per il rispetto dei diritti umani; anche l’Unione Europea ne ha celebrato i meriti e lo straordinario coraggio assegnandole nel ’95 il Premio Sacharov».

La condanna di due anni, è pesante come un macigno: una volta ancora donne e uomini, rivendicano dignità e libertà, nel rispetto dei diritti umani.

{http://www.donneinnero.it/documenti/kurdistan/leylazana_vita.htm A questo link un documento interessante di Luisa Morgantini del marzo 1999}.