C’è qualcosa che non convince nella plateale, caparbia difesa della vita da
parte della Chiesa e di quei rappresentanti dello Stato allineati sulla sua
posizione.Suona innaturale e bizzarro il tono alto, talvolta stridulo, di
coloro che vogliono mantenere in vita chi della vita non sa che farsene
perché non sa di essere vivo, o chi non riesce più a tollerare sofferenze
insopportabili in vista di una morte sicura, a fronte del {{silenzio di tomba
con cui gli stessi accolgono le notizie di donne sane e vitali uccise da
mariti, fidanzati, padri e fratelli}}.

Evidentemente la vita di tutte quelle
donne che non volevano né dovevano morire – e sono milioni nel mondo – non
vale nulla se chi si affanna con tanto zelo per costringere a vivere chi non
vuole, non mette in campo riflessioni e tentativi per prevenire tale ignobile
carneficina.

{{Che dire poi della guerra?}} Non è forse legittima ovunque? Come si può
parlare con tanta foga di sacralità della vita mentre si accetta l’
assassinio generalizzato di persone perlopiù innocenti?
_ Duole constatare,
poi, che {{si lasciano morire di fame milioni di persone}}, tra cui tanti
bambini, mentre ci sono le risorse per sfamare l’intera popolazione
mondiale.

{{Può legittimamente alzare la voce a difesa della vita chi sostiene
sistemi economici rapaci, produttori di morte?}}
_ In tutta evidenza la vita non
solo non è sacra, ma non vale proprio niente nelle società androcentriche
che apprezzano cose, come danaro e merci, e deprezzano, meglio dire
disprezzano, i viventi.

L’universale disinteresse per la vita e i suoi bisogni non contraddice in
modo macroscopico l’interesse mostrato una tantum e circoscritto a casi
limite?
_ Se la persona, non il potere, occupasse il centro delle
organizzazioni sociali, {{la cura della vita includerebbe la necessità di
accompagnare verso la naturale conclusione}}, nel modo meno traumatico e
doloroso possibile, vite ormai giunte al limitare della morte.
_ Un rispettoso
silenzio dovrebbe accompagnare la fine dell’esistenza di ciascuno, non un
frastuono irritante, mentre alte dovrebbero levarsi le voci in difesa delle
ragioni della vita ovunque ignorate e calpestate.