Riprendiamo dalla mailinglist Sommosse il report – a cura delle Donne-femministe-lesbiche contro i Cie di Roma – del tavolo separato di compagne, femministe, lesbiche che si è tenuto a Torino sabato 24 ottobre, all’interno dell’incontro nazionale della rete No Cie, per discutere sulle questioni di genere riguardanti i Cie e non solo.
Erano presenti le compagne di Milano,Torino, Bologna, Roma che si sono occupate e si stanno occupando delle problematiche di genere nei Cie [Centri di espulsione ed identificazione], e tante altre compagne, italiane e straniere, interessate a portare il loro contributo alla discussione e alle pratiche.

E’ stata riassunta l’attività svolta nell’ultimo anno e sono state poste ed affrontate{{ alcune problematiche ritenute prioritarie}}.

E’ stata ribadita {{la necessità di approfondire il discorso separato }} anche perchè il trattamento delle donne nei Cie assume dei connotati di violenza di genere molto forti:

-le donne vengono solitamente isolate e sedate maggiormente,considerate, come al solito viene detto per tutte le donne, isteriche, incontrollabili e umorali oltre ad essere “di pericoloso eccitamento” per gli internati maschi;

-vengono sottoposte da parte del personale civile e di polizia a continui ricatti di tipo sessuale ,ogni più piccola esigenza ha il suo prezzo;

-il rapporto con il personale civile e di polizia è,di fatto,sempre da prostituta a cliente;

-alle donne internate non viene riconosciuta neppure la dicotomia santa o puttana che la società patriarcale riserva alle donne in generale;

-le donne internate sono per la maggior parte vittime di tratta o badanti/domestiche irregolari o che,per qualche motivo,pur lavorando anche da molto tempo in italia,lo sono diventate(mancato rinnovo del permesso di soggiorno, perdita del lavoro….);

-l’internamento e la deportazione delle vittime di tratta permette anche il rinnovo del materiale umano da mettere su strada;

-l’internamento della manodopera “di servizio e di cura” fa parte del sistema di controllo del mercato delle nuove schiave;

-la donna bianca è, così,coinvolta nel mantenimento del sistema pur di avere a sua disposizione “la serva” che le permette di essere “emancipata” e non ha nessuna intenzione di mettere in discussione questo mercato del lavoro ed il relativo controllo;

-le donne migranti che denunciano violenze sessuali vengono,invece che aiutate, internate con molta facilità nei Cie, perchè la loro situazione è spesso irregolare per qualche motivo;

-anche la concessione dell’art.18, che prevede la tutela delle donne soggette a tratta ,è condizionata alla denuncia del percorso di tratta,dei protettori, delle maman ecc. cosa che le donne sentono come una costrizione alla delazione , con pericolo,tra l’altro di vendetta nei confronti dei parenti nei paesi di origine (a Joy hanno ammazzato il padre,un fratello e una sorella) ,ma,fatto ancora più grave,dopo la delazione, l’art.18 può non essere concesso,con pericolo di vita della donna stessa;

-una compagna francese ci ha raccontato delle deportazioni delle donne che avvengono dalla Francia verso l’Algeria ed il Marocco e che hanno connotati molto simili alle nostre deportazioni verso i “campi” libici.

Sono state, quindi, dedotte delle {{conclusioni che riguardano non solo strettamente le problematiche delle donne rinchiuse nei Cie, ma che coinvolgono in generale il problema e l’approccio alla violenza di genere:}}

-non possono esistere donne di serie A e donne di serie B; donne tutelate che poi corrispondono alle donne bianche nostrane e donne non tutelate che, guarda caso,sono straniere ,irregolari…..

-non ci si deve mai dimenticare che la detenzione amministrativa ,e non per reato, apre scenari inquietanti nei riguardi dei soggetti non graditi a questo sistema :dalle migranti irregolari alle prostitute nostrane o alle/ai senza tetto o senza garanzia di mantenimento il passo è breve….

-gli stupratori sono sempre tali sia che siano verdi, gialli ,neri ,a pallini o poliziotti; non ci possono essere coperture,omertà ,connivenze ,opportunismi ,distinguo, perchè questo uccide la lotta contro la violenza sulle donne e massacra le donne uccise o violentate un’altra volta;

-il rifiuto della strumentalizzazione del corpo delle donne e della violenza sulle donne deve essere netto; nessuna strumentalizzazione può essere accettata nè per fini partitici,nè di alleanze , nè per interessi economici, nè per leggi securitarie: la campagna per Sakineh ,perchè l’occidente vuole la guerra all’Iran, e la deportazione di Faith,nonostante la condanna a morte in nigeria,perchè il governo nigeriano permette la rapina delle risorse del paese da parte degli occidentali, sono gli ultimi e più eclatanti esempi;

E’ stata,poi, resa pubblica dalle compagne di bologna la notizia della data, {{2 dicembre a Milano,dell’udienza preliminare del processo contro Vittorio Addesso in cui Joy si è costituita parte civile.}}

L’assemblea ha assunto,quindi ,un aspetto operativo:

è stata decisa {{una settimana di mobilitazione, nelle varie città, dal 25 novembre,}} giornata contro la violenza sulle donne, al 2 dicembre,giorno dell’udienza del processo;

{{ogni gruppo o realtà potrà scegliere le iniziative}} da portare avanti come meglio crederà per denunciare la strumentalizzazione della violenza sulle donne, la violenza di genere all’interno dei Cie e il silenzio che la accompagna ,e per preparare e divulgare le azioni che saranno effettuate in concomitanza con l’udienza del processo a milano.

Le realtà presenti si sono impegnate ad elaborare un documento comune che sarà diffuso in rete.

LIBERE TUTTE E TUTTI ! CHIUDERE TUTTI I CIE !

Saluti femministi e buona lotta!

{{Donne-femministe-lesbiche contro i Cie}},
{{Roma}}

Immagine da [http://demopazzia.splinder.com/archive/2009-05?from=30->http://demopazzia.splinder.com/archive/2009-05?from=30]