La sottorappresentazione delle donne nei luoghi decisionali della politica è un annoso problema che fatica a trovare soluzione e non certo per incapacità femminile. Ora però un campanello d’allarme sta suonando con insistenza per far intendere alle donne che non si può più esitare e ci si deve muovere subito e con determinazione.In questo modo, sinteticamente, riassumiamo ciò che ha spinto la {{Rete delle Donne}} a prendere l’iniziativa di convogliare le organizzazioni femminili interessate a dibattere insieme il tema della riappropriazione o meglio appropriazione.

Non è più tollerabile sentire sempre parlare di pari opportunità e poi non vederle mai tradotte in realtà palpabili: è qualcosa di più di una beffa e a questo punto si deve prendere atto della necessità di un’azione il più possibile allargata, collettiva per formare una voce sola, il più intonata possibile, tanto che non possa non essere ascoltata. Questo comune sentire ha fatto sì che in tante hanno aderito immediatamente al richiamo della Rete e ciò sta dando i suoi primi frutti.

In questo momento si sta ventilando {{la possibilità di una riforma della legge elettorale}} ma, anche se ciò per ora non avvenisse, il momento del voto che prima o poi comunque ci sarà non deve trovarci impreparate. Al di là di tutte le affermazioni di effettiva democrazia paritaria contenute nel dettato costituzionale, va amche ricordato che la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, divenuta vincolante con il Trattato di Lisbona stabilisce che “la parità tra uomini e donne deve essere assicurata in tutti i campi” e precisa che “il principio di parità non osta al mantenimento o all’adozione di misure che prevedano vantaggi specifici per il sesso sottorappresentato”.
Partendo da questi punti fondamentali si apre per noi la necessità/il dovere di muoverci in maniera finalizzata sia al raggiungimento della democrazia paritaria sia al rinnovamento della politica a tutto campo.

I tre ambiti specifici da affrontare ora sono dunque {{il sistema elettorale, la selezione delle candidate, le misure di sostegno alle candidate.}}

In questo resoconto che vuole limitarsi a dare {{una prima informazione sull’attività della Rete }} non sembra opportuno entrare nel merito delle complesse alternative che si ipotizzano in materia elettorale, nel caso di sistema proporzionale o maggioritario, ciascuno con specifiche e corollari complessi. Su tali argomenti le partecipanti agli incontri della Rete stano per l’appunto discutendo, confrontandosi e portando esperienze personali (da chi non è nuova all’attività politica diretta).

Sulla {{selezione delle candidate}} si vuole dare una grande attenzione alle modalità che riguardano la loro presentazione: si ipotizza un ampio spettro di firmatar*: associazioni, sindacati, ong e altro ancora), la trasparenza mediante presentazione di curriculum personale, legalità accertata. Si prevede un ricambio della classe dirigente ( non più di tre mandati, principio di incompatibilità – cumulo delle cariche). Un’attenzione anche alle misure di sostegno e spese elettorali che prevedano un meccanismo di incentivi e disincentivi sui rimborsi elettorali in relazione alle presenze femminili.

Infine introduzione della par condicio di genere per quanto riguarda l’accesso ai mezzi di comunicazione ( in particolare in occasione delle campagne elettorali).

Queste per sommi capi le linee guida che segnano il lavoro delle donne attive nella Rete che stanno mettendo a punto un documento completato il quale si prevede di muovere alcuni passi importanti per tradurre in azione positiva il lavoro svolto:
_ – sollecitare l’attenzione del Presidente della Repubblica perchè con la sua autorevolezza, già esercitata per sollecitare il principio del rapporto diretto tra elettori ed eletti, voglia richiamare anche il principio della parità di genere;
_ – incontri analoghi con i presidenti delle due Camere;
_ – incontri con segretari di partito;
_ – incontri con l’Ordine del giornalisti, la FNS e la RAI.

Il lavoro che ci aspetta è tanto e impegnativo e possono essere utili tutte le organizzazioni femminili, le donne politiche, i coordinamenti, tutte quelle strutture che non è stato ancora possibile contattare, e non solo per un ampliamento numerico della Rete – che già di per sé andrebbe ad attestare una forza – ma per l’apporto di idee e di collaborazione fattiva che ne può derivare.

In definitiva vogliamo recuperare democrazia ed ottenerla laddove non è mai arrivata, e che avvertiamo essere ogni giorno più minacciata e oltraggiata, per tutt* e in particolare per le donne.

{hanno già aderito:
AFFI, Noi Donne, Paese delle Donne, AIDOS, Se non ora quando, Rete per la Parità, Aspettare stanca, Coordinamento Italiano Lobby Europea delle Donne; altre partecipanti stanno inviando le adesioni in questi giorni}.