Dalla mailing list “donneinnero”, riprendiamo questa dichiarazione di donne ebree israeliane: è stata firmata da decine di donne che fanno appello alla disobbedienza e attraversano i posti di blocco con donne e bambini palestinesi.Noi rifiutiamo di sottometterci alle leggi e ai decreti.

Siamo decine di donne ebree israeliane che viaggiamo e attraversiamo i posti di blocco con donne e bambini palestinesi della Cisgiordania, visitiamo insieme le nostre città, apprezziamo le spiagge, ci divertiamo sui campi di gioco, siamo ospitate da queste donne al di là delle frontiere proibite. Abbiamo raccolto insieme le olive nei loro oliveti famigliari, al di là dei posti di blocco.

{{Insieme}}, abbiamo ascoltato il meraviglioso cantante palestinese {{Amal Markus}} nel teatro di Gerusalemme.

Insieme, usciamo con le insegnanti delle scuole materne palestinesi nel centro di Tel Aviv.

A causa di queste azioni condotte dalla nostra collega {{Ilana Hamerman}}, questa è stata per la terza volta interrogata della polizia in previsione di una lunga inchiesta. Essa non è l’unica.

Noi sottoscritte, {{affermiamo pubblicamente che continueremo a respingere le leggi e i regolamenti che violano il diritto alla libertà di circolazione della popolazione civile della Cisgiordania. }}

{{Noi mettiamo in dubbio la correttezza, la moralità o il fondamento di queste leggi.}} Noi seguiamo la strada della disobbedienza civile contro un sistema arbitrario che negli ultimi 44 anni ha privato milioni di persone dei loro diritti umani e civili, alzando muri di separazione, barriere, posti di blocco e chiudendo le persone là dietro. Il nostro gruppo cresce di giorno in giorno. Recentemente, 300 universitari ci hanno dato il loro sostegno dicendo: “La vostra giustizia è quella che tutti noi cerchiamo. La vostra condanna è la stessa anche per noi”.

Noi lanciamo un appello a tutti gli israeliani coscienti e lucidi: Unitevi a noi a centinaia {{questa non è più una lotta contro l’apartheid in Cisgiordania, è una lotta per una vita normale nel nostro paese}}.

{Traduzione di Maria Chiara Tropea da }
_ http://www.france-palestine.org/spip.php?article19050