L’Associazione Frida esprime il suo pieno sostegno e la sua solidarietà a Marta, la donna picchiata, molestata e umiliata dalla Forze dell’ordine in Val di Susa.La violenza contro le donne assume diverse forme, una di queste quella che è stata agita nei confronti di Marta in quanto manifestante DONNA.
Non la prima volta che succede, e non succede soltanto in Italia, che si usi la violenza nei confronti di chi manifesta o protesta e non la prima volta che tale violenza assuma un carattere di genere se a manifestare sono donne. E non la prima volta che le risposte politiche e mediatiche che ne conseguono, assumono anche esse un carattere di genere
Ad un lettore di Repubblica on line che, commentando il racconto video che Marta ha coraggiosamente registrato, si chiede se dobbiamo credere per partito preso alle parole di Marta, l’Associazione Frida risponde SI.
Si…dobbiamo crederci e non per partito preso ma per conoscenza ed esperienza, per consapevolezza, e per scelta.
La scelta di credere alle parole delle donne, ai loro racconti di violenze, di molestie e abusi subiti. Quella scelta che la nostra associazione ha fatto il giorno della sua nascita e conferma ogni volta che una nuova donna arriva al nostro centro antiviolenza con la sua storia e il suo desiderio di libertà.
Vogliamo crederci e ci crediamo, non per partito preso, ma perché conosciamo la violenza nei confronti delle donne, conosciamo le sue forme, le sue conseguenze.

Ci crediamo perché conosciamo la società e la cultura in cui viviamo e sappiamo quanto sia violenta contro le donne, quanto sia ancora maschilista e patriarcale. Sappiamo che il potere e il suo esercizio, anche attraverso l’impiego della forza pi o meno legittimata e legalizzata, passa molte delle volte sul corpo e sulla libertà delle donne.

Crediamo a Marta, come crediamo alle donne che ci raccontano la violenza che hanno vissuto, perch quella violenza noi la conosciamo, come donne oltre che come attiviste di un centro antiviolenza.
Come donne conosciamo le molestie pi o meno velate, le toccate e le offese tutte al femminile; conosciamo la minaccia verso il nostro corpo e la paura che possa essere abusato e stuprato.
Come attiviste sappiamo che anche attraverso le offese, le molestie, la minaccia e la paura che ne consegue, si manifesta in tutta la sua brutale forza il potere.

Potere di un marito su una moglie, di un capo nei confronti della dipendente, di un sistema contro una donna che lo mette in discussione.

Come attiviste inoltre conosciamo le difficoltà che incontra una donna che denuncia una violenza o che la racconta. Il pùi delle volte le viene chiesto di tacere o di perdonare, e se lei non lo fa viene minimizzata, screditata o peggio ancora accusata apertamente di mentire. Spesso si cercano anche le attenuanti del comportamento violento seminando il dubbio che forse la donna se la andata a cercare, magari ad andare sola in un luogo di notte o a partecipare ad una protesta.

Conosciamo quello che succede dopo la violenza e dopo la denuncia, e quello che abbiamo letto su alcuni media, le affermazioni di alcuni politici, i commenti dei lettori in merito al racconto di Marta ci ricordano molte storie di altre donne.

Come donne e attiviste quindi crediamo e sosteniamo Marta, e prendiamo posizione contro quello che successo venerdì in Val di Susa e contro ci che stato detto nei suoi confronti. Condividendo lo slogan che le donne NoTav hanno diffuso
Se non con Marta quando, l’Associazione Frida con Marta e contro tutte le forme di violenza di genere.

{{Associazione Frida}} – Donne che sostengono donne
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