1. NO alla mediazione obbligatoria
2. NO all’imposizione di tempi paritari e alla doppia domiciliazione/residenza dei minori
3. NO al mantenimento diretto
4. NO al piano genitoriale
5. NO all’introduzione del concetto di alienazione parentale
Sono questi i 5 no che verranno ribaditi nelle piazze il 10 novembre in una mobilitazione che fa seguito alla petizione contro il Disegno di legge Pillon su separazione e affido lanciata da D.i.Re, Donne in rete contro la violenza, e sottoscritta da oltre 95.000 persone.
Se verranno approvati il Disegno di legge Pillon e le eventuali integrazioni previste in altri 3 disegni di legge sulla stessa materia attualmente in discussione al Senato, separazione e affido rischiano di diventare un campo di battaglia permanente.
I figli e le figlie diventeranno ostaggi di un costante negoziato sotto tutela mentre le donne, la parte in genere economicamente più debole delle coppie perché su di esse grava il lavoro di cura, rischiano di restare stritolate in un percorso pensato soprattutto per imporre e arricchire una nuova figura professionale, quella del mediatore familiare, disconoscendo la pervasiva violenza maschile che è causa di tante separazioni.
La mobilitazione vede unite D.i.Re Donne in rete contro la violenza – la rete nazionale dei centri antiviolenza, UDI-Unione donne in Italia, Pangea, Telefono Rosa, Maschile Plurale, CAM Centro di ascolto uomini maltrattanti, CGIL, UIL, Rebel Network, il movimento Non una di meno, CISMAI Coordinamento italiano servizi maltrattamento all’infanzia, ARCI e Arcidonna nazionale, Rete Relive, Educare alle Differenze, BeFree, Federico nel Cuore, il Movimento per l’Infanzia, Le Nove, Terre des hommes, Associazione Manden, CNCA Coordinamento nazionale comunità d’accoglienza, e si svolgerà con presidi e interventi pubblici in moltissime città.
L’appuntamento a Roma è in piazza San Silvestro sabato 10 novembre alle ore 11.