Il rettore della Sapienza di Roma, Frati, ha ritirato l’autorizzazione ad
una rassegna di cinema glbtqi. Il collettivo Queer in action sta chiedendo
sostegno e facendo girare il seguente appello.{{
Al Magnifico Rettore Luigi Frati e al Senato Accademico dell’Università La
Sapienza di Roma}}

Abbiamo sempre immaginato la Sapienza come uno fra i centri culturali più
ferventi del paese, e come persone Lgbtqi abbiamo sempre visto {{il sapere
come arma d’eccellenza contro la violenza xenofoba, razzista, omo e
trans-fobica.}}
Oggi siamo venuti a conoscenza del ritiro da parte del Magnifico Rettore
Luigi Frati dell’autorizzazione per la {{rassegna di cinema Lgbtq Queer in
Action}}, patrocinata dalla Provincia di Roma, in programma da domani e per
tutto il mese di giugno negli spazi esterni della città universitaria,
adducendo una motivazione che per tutti noi è offensiva e ci riporta
indietro di cinquant’anni.

Prendendo a pretesto una scaramuccia fra ubriachi avvenuta poche sere
fa’durante una delle feste organizzate dagli studenti, Luigi Frati, oggi,
ha sospeso l’autorizzazione a questa rassegna, ufficialmente per motivi di
«sicurezza» e per il timore di aggressioni omofobe all’interno
dell’università.

Questo ci riporta a prima di Stonewall, quando {{chi voleva diffondere
cultura Lgbtq era costretto a farlo tra le righe}}, infilando qua e là un
sottotesto implicito.
Tale rifiuto legittima la cultura omofoba e dimostra anzi che essa ha già
vinto, riuscendo nel suo intento di toglierci quegli spazi di visibilità
che con tanta fatica avevamo conquistato.

La cosa che ci offende è la richiesta del rettore a gay, lesbiche e trans
e intersessuali di tornare a nascondersi come unica arma di difesa dalle
aggressioni omofobe. Il nostro orgoglio e la nostra visibilità non si
piegheranno alla minaccia delle spranghe, e all’ottusità di certe
istituzioni.

Noi ci appelliamo direttamente al Rettore e al Senato accademico perché
{{tornino sui loro passi}} e permettano lo svolgersi della rassegna {Queer in
Action }nei modi e nei tempi che erano stati previsti.

{{[Queer in action->http://queerinaction.org/]}}