In base ad un’usanza religiosa indiana, un nodo formatosi nei capelli di una bambina ne segna il futuro da jogini, ovvero sposa della divinità.
Alla jogini, allontanata dalla famiglia natale, è preclusa ogni altra possibilità di avere degli affetti, e una volta raggiunta la pubertà la sua condizione diviene quella di una prostituta sacra: una donna senza più alcun diritto sul proprio corpo, reso pubblico e messo a disposizione degli uomini come strumento di ringraziamento del divino.

Questo è il volto disumano di un destino raccontato dal romanzo {La donna d’angolo}, scritto da {{Francesca Sassano}}, in cui la protagonista Nihhila viene data in affidamento al sacerdote del tempio della Dea Madre Yellamma, e offerta ancora bambina, in sposa al dio Shiva. “Pensa che la tua vita non ti appartiene. Sei come un tempio nel quale devono accedere tutti e da ogni parte. Questa è la volontà di Yellamma e per questo sei stata messa al mondo”, sono le parole che a Nihhila vengono tramandate dalla {jogini} più anziana, nel momento della cerimonia d’iniziazione.

La vita di Nihhila trascorre fra la sofferenza e l’invocazione della morte vista come unica via di salvezza. Ma accanto alla perdita della libertà e al sentimento di estraniazione dal corpo, convive in lei {{una profonda coscienza della propria interiorità e la consapevolezza di essere una delle tante vittime impotenti dell’ingiustizia sociale.}}

Un libro che apre {{una finestra sulla realtà di un territorio vasto e articolato come quello indiano}}, immerso in numerose e secolari tradizioni religiose, e spaccato al suo interno da un sistema gerarchico complesso e statico come quello delle caste. {{Sassano}} ci conduce, attraverso gli occhi – mai velati dal pianto – della protagonista, ad osservare le sofferenze che si celano dietro all’imposizione di convenzioni denigratorie e umilianti, e {{le difficoltà che nascere donna in India, ancora oggi comporta.}}

{{Tra la rassegnazione dell’anziana jogini}} che afferma: “Sono una sciocca, invece di restare quale dovevo ho preteso di vedere oltre. La mia infelicità mi appartiene tutta. Se avessi lasciato scorrere la mia vita senza sentire, nell’ottusità del lento fluire del tempo, oggi piangerei meno. Forse non piangerei affatto”, e i{{ nuovi mondi che il coraggio di vedere oltre può aprire a Nihhila.}}

Un romanzo che è un’occasione per riflettere {{sulla condizione femminile}}, che accomuna tutte le donne e che nei paesi occidentali è fatta di storia di lotte per l’affermazione e la difesa di diritti, attraverso un lungo processo partito dalla consapevolezza e arrivato alla rivendicazione e alla conquista, e che ancora vede un costante impegno in questo senso, e {{sull’India}}, paese che si muove lento, appesantito da situazioni di estrema povertà, scarsa istruzione e in alcuni casi analfabetismo, dove le donne sono le prime vittime di una fortissima disparità sociale con radici culturali e storiche difficili da estirpare. Un paese che si muove lento, ma pur sempre lungo un percorso che dalla graduale presa di coscienza conduce ad {{una faticosa ma inesorabile evoluzione.}}

{{Francesca Sassano}}, {La donna d’angolo,} Ed. I libri di PAN, Firenze 2007