Stanno per concludersi le due settimane che l’associazione Le Tre Ghinee/Nemesiache ha quest’anno dedicato a Lina Mangiacapre, al suo percorso artistico e politico e a quello del gruppo femminista delle Nemesiache che ha segnato il femminismo, non solo napoletano, dagli Anni Settanta in poi.
Ancora due appuntamenti in questo fine settimana: il 30 maggio, alle ore 10.30, presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Via Monte di Dio, l’Incontro/dibattito (con interventi di: Esther Basile, Silvana Campese, Conni Capobianco ,Giulia Damiani, Tristana Dini, Rita Felerico, Titta Fiore, Teresa Mangiacapra , Nadia Pizzuti, Mimma Sardella, Stefania Tarantino, che coordina) e il 31 maggio, alle ore 18.00, presso la galleria Fiorillo Arte (Riviera di Chiaia 23) l’Incontro/festa con la Relazione finale sull’evento, di Giulia Damiani e Teresa Mangiacapra, e una performance di Angela Caterina su un monologo, sempre di Lina Magiacapre, dedicato a “Ofelia pazza”.

Sempre domenica sera, alla Fiorillo Arte, ci sarà una replica della performance del Teatro Dissolto che ha già rappresentato, lo scorso 24 maggio, un testo nato dalla fusione di due pscicofavole di Lina, Cenerella e Biancaneve e la Strega. Sempre il 24 maggio, alla Fiorillo Arte, si è svolta la performance di tre giovani attrici inglesi, Helena Rice, Stephanie Bickford-Smith, Callum Hill, che hanno rappresentato un testo tratto da Biancaneve e la Strega, frutto di un Laboratorio di 5 giorni svoltosi presso il Palazzetto Urban del Comune (coordinato da Giulia Damiani, Teresa Mangiacapra, Silvana Campese e Rita Felerico), oggetto di un video che sarà parte del percorso che, iniziato a Napoli, continuerà a Londra, la città di Giulia Damiano, l’ideatrice, insieme a Teresa Mangiacapra, dell’evento napoletano.
Il video dedicato alla performance, insieme alle fotografie realizzate a Napoli, si trasferiranno a Londra insieme alla mostra, oggi ospitata presso la Fiorillo Arte, che raccoglie la documentazione di varie iniziative che Lina, insieme alle Nemesiache, realizzò tra gli Anni Settanta e Ottanta e lavori inediti di Màlina, il nome di Lina quando dipingeva. Le foto esposte sono di Agnese De Donato, Fabio Donato, Augusto De Luca, Bruno del Monaco, Luciano Ferrara, Luisa Festa, Luciano Guarino, Grazia Lombardo, Rino Vellecco.

Non so con quale significato “oltre” sia stato inserito nel titolo dell’evento, sicuramente non nel significato di superamento. Non è ciò che resta di Lina e delle Nemesiache il fulcro di questa operazione culturale e politica che non è una rievocazione. Insomma, la storia non si chiude su se stessa, e due sono gli aspetti che vorrei brevemente approfondire per spiegare perché l’”oltre” è il presente. Innanzitutto la dimensione internazionale che in queste iniziative si svela, e che rimanda al tratto nomadico che Lina ha avuto in vita. Il lavoro Nemesis Oltre è legato anche al lavoro che, su un altro piano, sta facendo Stefania Tarantino per far conoscere il pensiero delle filosofe e femministe napoletane all’estero, soprattutto in Spagna e Francia. Giulia Damiani è una giovane studiosa che si è laureata a Londra al Royal College of Art con uno studio dal titolo “Napoli in the Unmapped Practice of Le Nemesiache”, una tracciatura del territorio napoletano in relazione all’attività artistica e politica del collettivo femminista. Tracciatura, più che mappa: non si tratta, infatti, di un lavoro che fissa in linee i confini di un territorio, ma di appunti di una esplorazione. Così come nel Laboratorio che ha dato vita alla performance, in lingua inglese, su Biancaneve (un lavoro coordinato da Giulia Damiani, Teresa Mangiacapra, Silvana Campese e Rita Felerico), le giovani attrici non hanno riproposto filologicamente un testo di quaranta e passa anni fa, ma esplorato e vissuto, attraverso la favola di Lina, e con il metodo autocoscienziale da lei inventato e perseguito con le Nemesiache in arte, un percorso interiore di giovani donne di oggi. L’opera di Lina “cerca l’origine dello scontro e della lotta tra la Strega e Biancaneve. La favola diventa tragedia. La Strega perseguitata dagli uomini che si vogliono appropriare delle sue conoscenze fuggirà con Biancaneve imprigionandosi e imprigionandola. Ma Biancaneve, rivolta verso il futuro, cercherà di sfuggirla, di sfuggire a se stessa. Forse Biancaneve è la Strega” (cit. da www.linamangiacapre.it). La stessa tensione/attraversamento dei temi proposti da Lina è nella riduzione che il gruppo Teatro Dissolto ha messo in scena fondendo in una performance molto coinvolgente le due psicofavole di Cenerella e di Biancaneve: la violenza delle relazioni e dei ruoli, ma anche – con una visione attualissima – il tema di un possibile, diverso, rapporto tra i sessi. Oltre Nemesis, cioè: nel presente, attraverso Nemesi.