Sappiamo che le donne in piazza saranno molte e che la loro presenza è frutto della generosità sconfinata che da sempre le ha viste protagoniste nella costruzione, ancora in corso, della democrazia italiana.
La libertà, e non solo quella della stampa, vigente nel nostro paese non ha in sé quella delle donne, tuttora impegnate a difendersi da violenze, prostituzione coatta, ricatti familiari, ricatti economici.Le donne saranno il 3 ottobre a difendere una libertà maschile che sottopone il diritto di denunciare morte e torture inflitte a vario titolo, alle convenienze e ai piccoli teoremi politici.

Mentre gli uomini lottano tra loro per il diritto di gridare più forte, affidiamo alle donne che nonostante tutto ci saranno, la memoria del bavaglio che ancora portiamo sulle nostre verità, bavaglio imposto da quegli stessi che non hanno voluto che il soggetto politico Donne fosse in piazza.

Alle giornaliste che, perché donne e anche a costo della vita, svelano il volto delle guerre, del terrorismo ambientale e delle dittature diciamo il nostro enorme grazie di sempre chiedendo loro di non dimenticare il debito con noi, madri e sorelle, e di riprendersi la voce.

Nella libertà di stampa c’è una quota di illibertà femminile sulla quale abbiamo l’obbligo di non essere reticenti. Non ci è stato chiesto di essere in piazza proprio per questo. Ci vogliono come cittadine e non come soggetti politici.

In Italia la politica è bloccata perché non sa che fare di fronte alle donne perché “vogliono di più”.

Sappiamo infatti che è per questo: per la paura di perdere i posti “degli” uomini, che alle donne viene imposto di far carriera pagando col loro corpo.
_ Sappiamo anche che la libertà per la quale ci si batte oggi ha un significato differente per noi, soggetto politico, e non vogliamo che quella libertà venga espressa utilizzando le immagini delle donne come clave tra cavernicoli.

Noi siamo donne e non immagini, e siamo quelle che vedono che in Italia il cammino della democrazia riprenderà solo abbattendo gli steccati che si frappongono tra la vita e la sua rappresentazione.

Noi non abbiamo dubbi sulla qualità di un potere politico che regge perché tiene in ostaggio gli altri poteri, non abbiamo dubbi sulla violenza ed il furto quotidiano che perpetra.
_ Abbiamo però la certezza che chi vuole liberarsene non vuole liberare noi donne, testimoni di un’oppressione e di una sottomissione che fa vittime anche tra gli uomini.