Una mostra sulla stringente necessità di narrare la violenza sulla donna senza mezzi termini, nelle sue molteplici declinazioni: femminicidio, discriminazionisul lavoro, mltrattamenti in famiglia, abusi, sfuttamento della prostituzione …Nell’ambito di un concorso fotografico diviso in vari temi mensili, giunte all’ultimo, la fotografia B/W, a più donne si è profilata l’esigenza di coordinarsi nell’usare la forma di arte visiva che si continua a definire fotografia, anche dopo l’ennesima rivoluzione tecnologica.
Due le motivazioni: I°- la fotografia in bianco e nero è di per sé drammatica nel contrasto tra i bianchi e il nero, seppure mediati dalla vasta gamma di grigi.
Ciò avvicina il tema alla stringente necessità di narrare la violenza sulla donna senza mezzi termini, nelle sue molteplici declinazioni, dovendosi evidenziare che non va affrontato solo il problema del femminicidio.
Come si potrebbe sfuggire alla responsabilità di stigmatizzare le discriminazioni, la disparità di trattamento nel mondo del lavoro, l’assurda necessità di essere gradevoli fisicamente per poter lavorare o fare carriera, i maltrattamenti in famiglia, l’abuso, lo sfruttamento della prostituzione, la condizione delle donne in Africa e in altre zone del mondo?
II° Nel blog connesso al concorso fotografico non è mancato il maschio di turno che si è dichiarato sensibile e capace di capire le donne salvo poi contraddirsi gravemente alla prima occasione.
Tutto ciò ha fatto nascere solidarietà tra quattro concorrenti (Veronique Burrascano, Valentina Villani, Alessia e Michela Orlando) che, senza più porsi il problema della gara, hanno prodotto scatti contro la violenza sulla donna.
Il caso e la qualità delle foto prodotte ha voluto che tutte e quattro entrassero nella Short list con foto che saranno valutate da una giuria di qualità.
Quelle fotografie saranno esposte nella mostra { {{Nel buio di una donna}} } che sarà ospitata in febbraio a Roma, Museo “Primo Levi”, Università Sapienza, Dipartimento di Chimica, con installazione a cura del dr. Andrea Macchia, specialista in Conservazione del Beni Culturali.
Naturalmente non ci sarà preclusione a fotografi maschi che abbiamo prodotto immagini legate al tema e che la prassi costante abbia fatto sentire vicini a tematiche da affrontate anche in prima persona. Tutti.