Alla presidente del tribunale per i minorenni di Napoli

dott.ssa Patrizia Esposito

 

Le scriventi associazioni esprimono forti preoccupazioni circa le notizie pubblicate su il ‘Corriere del Mezzogiorno’ in data 5 settembre 2018.

Il corriere prefigura comportamenti di clemenza di questo tribunale nei riguardi degli autori di violenza sessuale aggravata (ed anche di estorsione) della dodicenne di Castellammare, a seguito di richieste/esecuzione di ‘ messa in prova’ da parte degli avvocati difensori dei tre offenders della dodicenne.

L’articolo del corriere riferisce che i tre minorenni sarebbero ben sicuri di ottenere il parere favorevole di assistenti e sociali e psicologi che li tengono in osservazione già da tre mesi (vigilando sui loro comportamenti nel campo dello studio e dello sport) ed evitare così un processo già calendarizzato a novembre.

In attesa di notizie certe dell’acquisizione di informazioni corrette, si fanno le seguenti valutazioni:

– i minori hanno commesso un gravissimo reato, stupro di gruppo, che ha visto come vittima una bambina di 12 anni che porterà a vita il segno di questo terribile reato che dopo l’omicidio è il reato certamente più grave, lo stupro di gruppo;

– l’età dei minori (un minore di 14 anni e due minori di 16 anni) è compresa in un’area in cui si considera raggiunta la capacità di intendere e volere; questa età al di sopra dei 14 anni (e per due minori al di sopra dei 16 anni) sta ad indicare (in assenza di patologie) che essi erano tutti in grado di comprendere la gravità della loro azione di fronte ad una vittima inerme e senza possibilità di reazione, di fronte alla violenza, già feroce dello stupro, moltiplicata, per il numero e crudeltà, dal branco;

– i minori provengono da contesti in cui la violenza è un valore;

– il periodo per cui saranno eventualmente giudicati ‘riabilitati’ e prosciolti da ogni accusa è veramente irrisorio e non corrisponde, in una logica di giustizia equitativa, al periodo di dolore che hanno inflitto alla bambina dodicenne, dolore di cui porterà a vita il peso traumatico.

A fronte di queste valutazioni inerenti a indiscrezioni di stampa che ipotizzano un futuro atteggiamento di clemenza di codesto tribunale, e facendo seguito alla risoluzione del CSM a Napoli sulle baby gang e sul rigore nell’affrontare la loro delinquenza, auspichiamo che rigore ci sia non solo quando il segno è quello della criminalità organizzata ma anche quando i reati sono di violenza sessuale su bambine e donne. Napoli, 17/09/18

UDI di Napoli, Stefania Cantatore, Associazione Salute donna, Elvira Reale, Arcidonna Napoli, Rosa Di Matteo e Clara Pappalardo, Gabriella Ferrari Bravo, psicologa