Silvana Campese

IL 29 MARZO 2019 ALLA ORE 16,30 SARA’ PRESENTATO PRESSO L’ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI – VIA MONTEDIDIO 14 – PALAZZO SERRA DI CASSANO – NAPOLI – IL LIBRO DI SILVANA CAMPESE “LA NEMESI DI MEDEA”

LA NEMESI DI MEDEA è l’ultima fatica letteraria di Silvana/Medea delle Nemesiache. Infatti l’autrice scrive da molto tempo e ha già pubblicato altri libri in passato. Il romanzo “Prisma”, la raccolta di racconti “Strada facendo”, l’epistolario “Contrappunto per soli timpani ed oboe” e il romanzo fantapolitico “Il ritorno di Cisarò”. Inoltre ha scritto molto sulla rivista delle Nemesiache “Mani-Festa” e pubblica poesie e racconti con l’Inedito da quando è entrata a far parte dell’Associazione culturale L’Inedito Letterario fondata da Fabio Martini.

Quest’ultimo lavoro nasce dal desiderio di dare veste editoriale alla storia di mezzo secolo del gruppo storico femminista napoletano, le Nemesiache, e parte dal 1968 per arrivare al 2018, attraverso la narrazione in prima persona di un percorso sia emozionale che documentaristico. Silvana ha profuso molte energie e grande impegno per riuscire a realizzare il suo progetto di scrittura sull’onda di un fortissimo input emotivo e trasformare così tutto il disagio e le avversità derivate dalla dolorosa e drammatica fine di Teresa Mangiacapra/Niobe in un lavoro meritevole ed importante come questo.

Il libro è edito da “L’Inedito” di Fabio Martini, che nell’editoriale, tra le altre cose, scrive: – Che dire? È stato come un colpo di fulmine leggere il manoscritto di Medea – al secolo Silvana Campese – per me, figlio di una sinistra comunista intransigente e per di più nato in una città simile a Napoli per i tanti scorci di centro storico e discese al mare: Genova. Omissis… Per me figlio di un comunismo aperto a tutti i generi – come piace al sistema chiamare oggi le contraddizioni del capitalismo, che attraverso il suo mondo borghese esprime tutti gli errori possibili, per poi poterli correggere, parlandosi costantemente addosso – in tutto questo, ecco le Nemesiache e Nemesi stessa, Medea stessa – amica da molto tempo – e le amazzoni tutte: le donne in lotta a volte in solitaria, figlie di una voglia infinita di nemesi – ma questa volta di una nemesi etimologica – guerriere a lottare sempre per difendere lo spazio vitale ad ognuna concesso e magari, guadagnare un palmo di terra col sangue delle proprie consapevolezze mai dome ad un sogno fatto di cambiamento che solo le donne sanno immaginare. Omissis…Per quel che mi riguarda, io, oggi, ho chiuso un cerchio tra i tanti ancora aperti della mia vita. Nel nostro piccolo, questa giovane casa editrice, L’inedito Letterario, ha oggi un’opportunità unica: accompagnare per mano, sul mercato editoriale, un monumento di esperienza civica, civile, teatrale, musicale, politica ed esponenzialmente patrimonio unico e indissolubile al mondo femminile. Un libro da divulgare oltre che leggere, un punto di vista umano fuori dalle iconoclastie tanto in voga ed invece qui, piene di pane e vino quotidiano, fatica, pianto e passione. Il tutto, racchiuso in due nomi propri di persone intuibili nel titolo stesso: “La Nemesi di Medea”. Un punto di vista che arriva dalla genesi del collettivo iniziale e poi durato e vissuto cinquanta anni. Cinquanta anni di femminismo consapevole, non solo napoletano, ma oggi come non mai, di tutte… anzi: di tutte/i.