Fino al 30 giugno sarà visitabile nella sede dell’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti, conservatori di Napoli e Provincia (piazzetta Matilde Serao, 7) la mostra “Saluti da…”. Inaugurata il 31 maggio, la mostra raccoglie oltre cento cartoline – dipinte, disegnate, collage – su Napoli.

Una fiera dell’ovvio, penserà qualcuno/a: sui social è un profluvio di nostalgie di questa forma desueta di corrispondenza, la cartolina, e di visioni stereotipate di quella che, cicero pro domo sua, si definisce fino allo sfinimento la città più bella del mondo, “da cartolina”, appunto. E, invece, non c’è niente di ovvio in questa iniziativa, né nella sua genesi, né nel suo significato.

Entrando nella sala dedicata alla mostra, offrono un bel colpo d’occhio questi piccoli rettangoli colorati, una vista inusuale, un po’ disordinata, in un luogo consacrato alla sacralità della forma e, oggi, alla tecnica (nel corso della presentazione, l’architetta Antonella Palmieri e il pittore Franco Lista hanno più volte fatto riferimento all’abolizione, da molti anni, del disegno dal vero come disciplina nelle facoltà universitarie di architettura).

Inusuale è anche la genesi di questa iniziativa che, nel corso della presentazione, è stata raccontata da Anna Maria Puleo, architetta palermitana-napoletana. E’ stata lei a ricondurre in un unico luogo un insieme di atti creativi generati in luoghi e tempi diversi, nella rete spontanea che a Napoli e non solo tiene in relazione persone che fanno arte con motivazioni, intenzioni, risultati differenti. Sono soprattutto donne le autrici di queste cartoline che hanno per tema Napoli.

Una prima raccolta di cartoline, ha raccontato Anna Maria Puleo, è nata per abbellire le pareti di un B&B del centro storico, di proprietà di un’amica; un po’ alla volta, altre opere si sono aggiunte.

Il “corpus” che ne è venuto fuori è l’involontaria opera collettiva di una rete informale tra singole donne e realtà più strutturate: il gruppo che si raccoglie intorno a Caroline Peyron, artista francese che cura laboratori di disegno dal vero, in particolare a Capodimonte; la realtà che ha a riferimento la dimensione più internazionale, anzi globale, degli Urban Sketchers; il gruppo di artiste per passione, tanto da rifiutare la titolarità delle opere, delle “Clandestinas”.

Autrici/autori delle cartoline sono: Antonella Calligaris, Francesca Chiacchio, Cassandra Cumana, Mariella Estero, Silvana Grimaldi, Irene Kosagovsky, Valerio Lippiello, Lucia Marinelli, Alessia Montefusco, Rossana Montella, Paola Nasti, Antonella Nicois, Antonina Piras, Anna Maria Puleo, Fabio Russo, Paola Tesei.

E veniamo al fulcro del rischio/ovvietà, Napoli. E’ vero, ci sono, in questa opera collettiva, visioni mai stereotipate, ma tradizionali sì, che richiamano ad esempio i canoni della grande scuola del vedutismo napoletano.  Ma ci sono anche visioni espressionistiche, e simboliche, magiche, storiche, mitiche, da street art: è come un grande caleidoscopio, questa mostra, capace di restituire, a chi osserva, una città dai molti volti e dai molti livelli. Una molteplicità e ricchezza che quasi sempre i luoghi comuni su Napoli seppelliscono.

La mostra può essere visitata dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00; il martedì e il giovedì anche dalle 15.00 alle 18.00.