fondale_cgIn questi giorni a Napoli si sta tenendo il XIII Congresso dell’Associazione Luca Coscioni. Gli argomenti trattati:

La crisi delle “democrazie”  che oggi èun fatto evidente, con il ritorno di nazionalismi e populismi illiberali persino in Europa e negli Stati Uniti. Una democrazia  non può vivere senza affermazione del diritto a conoscere la realtà dei fatti, a discutere le diverse proposte per poi deliberare e valutare i risultati delle scelte.

Democrazia e scienza si fondano entrambe sul metodo empirico, rifuggendo ogni dogma. Per arginare la crisi democratica dobbiamo rafforzare la scienza, la libertà di ricerca e di accesso ai suoi benefici, superando i proibizionismi e investendo risorse. Se non lo faremo, la ricerca si sposterà nei Paesi autoritari, privi di controllo democratico e legalità, provocando così la sconfitta delle democrazie nella competizione globale.

L’Associazione Luca Coscioni  è in prima linea nella promozione della libertà di ricerca: staminali embrionali e modifica del genoma animale e vegetale; libertà nel concepire nuova vita, nel curarsi e nel morire; diritti delle persone disabili, eliminando le barriere e rinnovando gli ausili rimborsabili; trasparenza e merito nel finanziare la scienza. Alle Nazioni Unite, in Parlamento, nelle aule di tribunale, diamo forza politica a quel diritto alla scienza che è parte integrante dei diritti umani fondamentali.

Cproprio in riferimento al concetto di garantire libertà nel concepire nuova vita è entrato anche il problema legato alla gestazione per altri. Su questo punto è intervenuta Pia Locatelli in un’intervista a Radio Radicale poco prima che iniziasse il Congresso,.Questo quello che ha detto: “Il tema della gestazione per altri va fatto emergere, affrontando anche le divisioni che attraversano il mondo delle donne con coloro che sono favorevoli alla gestazione e coloro che dicono no uteri in affitto dando, con questo termine, subito un’ accezione negativa perché implica lo sfruttamento del corpo delle donne”…. “È chiaro che io sono assolutamente contraria allo sfruttamento del corpo delle donne, il problema è che questo tema, nel quale si deve entrare in punta di piedi, va affrontato il regolamentando i diritti: i bandi universali non risolvono i problemi anzi li peggiorano perché si fa entrare in clandestinità un fenomeno che comunque c’è. Regolamentiamolo con attenzione senza esagerare conservando il principio dell’ autodeterminazione”.

Il Congresso di Napoli, sarà l’occasione decidere gli obiettivi per il 2017, dalle nuove frontiere della ricerca genetica all’esito del dibattito parlamentare sull’eutanasia, passando per la difesa delle conquiste ottenute, ad esempio sulla fecondazione assistita. Il metodo è sempre quello di portare ogni singola storia nel cuore della politica. Il Congresso si concluderà domani 2 ottobre.