Scuola di formazione per operatori dell’accoglienza “Le strade del mondo” intende affrontare in questa prima edizione, due temi di fondamentale importanza e attualità: da una parte il fenomeno delle migrazioni forzate, osservate nel quadro degli epocali cambiamenti sociali e politici di questi anni; dall’altra i conflitti e le opportunità che si creano nell’incontro tra le persone che scappano e i territori in cui arrivano.

Il corso affronterà questi grandi nodi in maniera non settoriale né specialistica, ma ad ampio raggio e da prospettive plurali (storico-culturali, geopolitiche, pedagogiche, linguistiche, giuridiche, psicosociali, politiche), riservando particolare attenzione al problema dei minori coinvolti nei flussi migratori.

Diversi sono gli approcci che caratterizzano “Le strade del mondo”: la ricerca, la formazione, la critica, la cooperazione e (laddove si creeranno le condizioni necessarie) l’azione politica.

Due sono i tratti principali che orienteranno la strutturazione degli stage e degli altri appuntamenti di formazione:     l’intenzione di partire da esigenze avvertite e condivise per costruire occasioni formative che tentino di rispondere a questioni (teoriche, pratiche, politiche, culturali) urgenti e necessarie;     un’idea di formazione intesa come ricerca e come azione: il sapere che stiamo cercando e la conoscenza che intendiamo costruire non vogliono essere ‘fine a se stessi’ né definiti in partenza; muovono da domande ‘vere’ e sono orientati al cambiamento (di un contesto, di una pratica, di un gruppo).

Gli obiettivi che il corso si propone sono quelli di  offrire a chi partecipa informazioni e conoscenze sui temi dell’asilo, delle migrazioni forzate, dell’accoglienza e del lavoro di comunità.     Costruire e consolidare una rete di gruppi, associazioni, operatori e persone comuni interessati, per professione, attivismo o curiosità ai temi sopra indicati e all’incontro tra chi fugge e chi accoglie.     Avviare o consolidare sperimentazioni e buone pratiche relative all’accoglienza, nei territori abitati dalle persone (discenti e docenti) che parteciperanno alla Scuola di formazione.     Sostenere o costruire iniziative comuni – campagne, forme di pressione, proposte di iniziativa popolare, ecc. – nell’ambito delle politiche migratorie.     Raccogliere materiale teorico/pratico per la restituzione della nostra esperienza e per organizzare una forma di documentazione sui temi dell’esilio, dell’asilo, delle pratiche di accoglienza, del lavoro di comunità.

Per quanto riguarda temi e ambiti formativi, di anno in anno, di occasione in occasione, saranno approfondite questioni che rimandano alle seguenti aree tematiche:      Area antropologica e geopolitica: informazioni sui paesi e le culture di provenienza; conoscenza del quadro globale degli spostamenti; religioni, filosofie ed esperienze di dialogo sui temi etici e spirituali.     Area psicopedagogica: la relazione educativa, i soggetti, le storie, i traumi, i silenzi e le parole, la critica dei processi e dei dispositivi di vittimizzazione, l’empatia, la giusta distanza, la responsabilità, i singoli, i collettivi, le comunità, gli assistiti e gli assistenti, i minori non accompagnati, l’apprendimento informale, il riconoscimento dei saperi incidentali e delle conoscenze che vengono da altre tradizioni.     Area linguistica: strumenti per la didattica dell’italiano; la lingua dell’altro; resistenze all’apprendimento; corpo e linguaggio; lingue e strutturazione del pensiero.     Area giuridica: politiche migratorie nazionali ed europee; giurisprudenza che regola l’asilo.     Area politica: storia, teoria e metodi del lavoro di comunità; rapporto tra associazionismo e istituzioni; il ruolo di chi amministra un territorio; modelli di intervento politico; censimento di pratiche affini; analisi dei processi di istituzionalizzazione nel pubblico e nel privato sociale; importanza, riconoscimento e potere discriminatorio dei titoli di studio.     Area storica: storie individuali e storie collettive; la storia e le figure storiche di riferimento “implicite” che le persone in transito portano con sé; modelli di accoglienza nella storia (a partire da quello di Nonantola e della vicenda dei Ragazzi di Villa Emma; il Centro italo-svizzero di Rimini, Convitti della Rinascita, le esperienze dei Treni della felicità nel dopoguerra, accoglienze negli anni Novanta, ecc.).

“Le strade del mondo” non ha un target specialistico, ma si rivolge a tutti coloro che hanno direttamente o indirettamente a che fare con le persone “in transito” e “in accoglienza”: educatori, operatori dell’accoglienza (Sprar e Mare Nostrum), mediatori, assistenti sociali; docenti, insegnanti di italiano L2; attivisti, volontari, comuni cittadini, famiglie che accolgono o affidatarie; organizzazioni che si occupano di contrasto al razzismo e alle discriminazioni; amministratori, operatori e funzionari pubblici di varie istituzioni (prefetture, comuni, centri per l’impiego, commissioni, polizia, ecc.); enti di formazione, sindacati e associazioni di categoria.

Nella consapevolezza che più il gruppo sarà composito e non “settoriale”, più gli incontri saranno fertili e utili.

Il Progetto è stato curato da      Maria Bacchi     Fausto Ciuffi     Benedetta Donati     Sara Ferrari     Luigi Monti     Chiara Scorzoni     Fausto Stocco  Coordinamento e organizzazione      Fausto Ciuffi     Benedetta Donati     Sara Ferrari  Si ringrazia per la collaborazione l’Istituto mantovano di storia contemporanea. 

Per la domanda di iscrizione, e tutte le infornazioni riguardante sede, orari e programmi fare riferimento d Fondazione Villa Emma