E’ morto il femminismo o gode di buona salute? E come è cambiata l’esperienza delle donne che si dicono femministe? A partire da queste domande si sono svolte tre tavole rotonde a Roma presso la Facoltà Scienze Umanistiche dell’Università La Sapienza (il 26 e 27 ottobre), per discutere tra donne di generazioni diverse sui temi di lavoro, politica e sessualità in un’ottica di genere.
L’idea di queste tavole rotonde è nata dall’urgenza di un confronto tra donne e gruppi di donne che fossero di {{diverse generazioni}} e provenienza e così è stato: studiose e non, militanti nei partiti o nei collettivi, nei centri antiviolenza o nelle istituzioni legate dalla pratica femminista, si sono parlate ed ascoltate. Il dibattito ha preso le mosse da una lista di domande che le organizzatrici hanno sottoposto alle intervenute per interrogare l’esperienza e l’elaborazione di ognuna in merito ai tre temi dell’incontro.

{{Nella tavola sul lavoro}} si è affrontato il problema delle diverse realtà del precariato italiano e la difficile ricerca di un lavoro retribuito che soddisfi le proprie esigenze e competenze; {{nella tavola sulla politica}} si sono messe a fuoco la frammentarietà della politica istituzionale e la straordinaria varietà dei gruppi femministi tuttora esistenti almeno in una grande città come Roma. Last but not least, la {{tavola rotonda sulla sessualità}} ha visto al centro del dibattito la necessità di mettere in discussione i ruoli sessuali imposti, che entrano in conflitto con l’espressione delle nuove soggettività.

Ne è emersa un’analisi severa e preoccupata dell’attualità politica italiana e dello {{scollamento tra rappresentanza politica e gruppi e associazioni operanti nel territorio}}. Sono stati discussi alcuni importanti nodi politici già cari al movimento degli anni Settanta oltre alla questione se esista o no una “terza ondata del femminismo”, che si caratterizzi con una specificità forte rispetto al femminismo degli anni Settanta. A proposito, non è mancata chi si è definita “femminista senza movimento”, mettendo a fuoco la difficoltà e la sfida di fare rete tra donne oggi.

Certo non si può fare di tutta l’erba un fascio né le organizzatrici di queste tavole rotonde hanno la pretesa di rappresentare la “terza ondata”, ma di sicuro, se una terza ondata c’è, come si vocifera nel resto dell’Europa e negli Stati Uniti, loro ne sono parte e ne condividono l’energia, l’impegno e le speranze. Ecco allora che un convegno, che poteva rivelarsi l’ennesimo dibattito tra ex sessantottine e trentenni in cerca di legittimazione, ha dato luogo ad uno scambio ricco e autentico tra donne che interloquivano attivamente e orizzontalmente.

Ambiziose dunque le finalità di questo incontro – discutere di lavoro, politica e sessualità – ma più ambiziosi ancora, anche se non esplicitamente dichiarati, i presupposti metodologici; in particolare si è rivelata brillante l’idea della “tavola rotonda interattiva” piuttosto che della tradizionale formula convegno e degli interventi “frontali” incapaci di approdare ad un effettivo dibattito.

Ad organizzare l’incontro è stato il {{Laboratorio di studi femministi Anna Rita Simeone Sguardi sulle Differenze}}, che da sette anni regolarmente si occupa di investigare le dinamiche di genere nella trasmissione del sapere, coinvolgendo giovani studiose conosciutesi a La Sapienza, alcune delle quali svolgono attualmente attività di ricerca dottorale in diverse Università dell’Europa, per la nota difficoltà di continuare a fare ricerca in Italia.
_ Una delle cifre del Laboratorio è infatti il ponte lanciato con le ricerche ed i progetti sul genere portati avanti in altri paesi europei. Sguardi sulle differenze nasce come spazio aperto, un luogo plurale ed orizzontale. anti-identitario, politico ma non partitico. Molte delle partecipanti sono letterate (nonché autrici di {Dentro/Fuori Sopra/Sotto. Critica femminista e canone letterario negli studi di italianistica} Angelo Longo Editore, 2007).

Il Laboratorio propone un ciclo annuale di seminari su un nucleo specifico di questioni, attraverso la {{discussione di testi}} (scritti da femministe ma non solo) e la {{proiezione di film}}. Gli incontri sono aperti a tutte e tutti, interni/e o esterni/e al mondo accademico e si tengono in un’aula del Dipartimento di Filologia Romanza.

{{Parole chiave}} del ciclo del Laboratorio per l’anno 2007-2008 sono l’educazione e la trasmissione di modelli comportamentali e di genere. Inoltre, come attività extra seminariali, quest’anno il Laboratorio organizzerà un incontro con Rosi Braidotti per presentare la traduzione italiana del suo nuovo testo {Transpositions} e la proiezione dei documentari sulle diverse fasi del femminismo italiano prodotte da Lorella Reale.
_ Maggiori informazioni sul calendario delle iniziative del laboratorio saranno disponibili consultando il sito in costruzione [www.sguardisulledifferenze.org->http://www.sguardisulledifferenze.org].

E se c’è chi nei blog, nelle accademie e nella sinistra sentenzia la morte del femminismo; dall’altra parte, nei collettivi, nelle case o nelle aule di qualche ateneo italiano c’è chi lo mette a tema, lo condivide con altre, lo cambia, lo snatura, in parte lo ripudia… insomma lo tiene in vita.

– {L’articolo è già stato pubblicato da Liberazione e viene ripreso con il consenso delle autrici}.