Articolo di Janiki Cingoli per Huffington Post Italia

In questi giorni a Milano dieci insegnanti di questa città e di Roma, insieme ad altrettanti colleghi del Sud Mediterraneo (Albania, Giordania, Israele, Marocco, Palestina, Tunisia), si ritrovano per lavorare insieme sui temi dell’Intercultura e dell’educazione alla cittadinanza e per individuare modalità di contatto e collaborazione tra gli e le  studenti delle loro classi.

In questo periodo in cui si parla soltanto di muri, barriere e respingimenti, è utile sottolineare il valore di iniziative come queste, che quei muri tendono a abbatterli, superando pregiudizi e stereotipi.

L’iniziativa è organizzata nell’ambito del Progetto “Mediterraneo. Lo Specchio dell’Altro”, che si propone di mettere a confronto le classi delle due sponde del nostro Mare, in modo che ognun* si confronti con l’Altr*, imparando a conoscerlo, superando barriere e pregiudizi, ed anche a riconoscersi nell’Altro.

Il Workshop è stato organizzato dal Centro Italiano per la Pace in Medio Oriente – CIPMO  e da Rivista e Centro Studi Confronti, grazie al finanziamento dell’Ufficio di Informazione del Parlamento europeo e dell’Ufficio di Rappresentanza della Commissione europea a Milano, dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese  e ai proventi dell’Asta “Arte per CIPMO”, organizzata nello scorso maggio con la collaborazione di Sotheby’s.

Nel corso dei lavori si sono discussi i temi da affrontare e le metodologie da utilizzare, individuandone alcuni di particolare interesse, come il tema “Oltre i confini”, o quello della “Città ideale”, o quello infine “Mettersi nelle scarpe dell’altro”, mettersi cioè al posto dell’Altro. Nella seconda giornata, si sono svolte le visite dei e delle docenti mediterranei alle diverse scuole partner milanesi, dove sono stati accolti con molto entusiasmo e interesse dalle e dagli studenti e si sono formati i gemellaggi tra le diverse classi e le coppie di docenti hanno deciso modalità e strumenti con cui portare avanti i lavori.

Questi si svolgeranno su due livelli: quello della vita quotidiana, in cui i ragazzi si scambieranno messaggi attraverso i social media, sulla loro esperienza di tutti i giorni, i loro sentimenti e le loro aspirazioni. Il secondo, che sarà guidato dai e dalle loro docenti, sul tema comune prescelto, e al termine del quale verranno sviluppati dei prodotti (video, elaborati grafici, studio di testi scelti in comune etc.), che verranno poi presentati in due avvenimenti pubblici finali che si terranno in contemporanea, a maggio 2019, a Milano e Roma, e a cui le classi mediterranee parteciperanno in collegamento Skype o attraverso altri strumenti informatici.

Quello che colpisce, nel lavoro di questi giorni, è la grande serenità, è stato detto di fratellanza, nel sentimento che ci unisce di costruire insieme un mattone, per quanto piccolo, per un Mediterraneo comune e senza barriere.