In questi giorni stanno arrivando migliaia di lettere ai cittadini lombardi con patologie croniche per spingerli nelle mani dei “gestori” ossia  dei mercanti pronti a fare affari sulla nostra salute. Ma giovedì scorso, 25 gennaio, il direttore generale dell’ATS (ASL) di Milano non si è presentato, per la seconda volta, davanti alla commissione sanità del comune di Milano  dove avrebbe dovuto illustrare e difendere le delibere della controriforma elaborata dalla giunta Maroni:  il dott. Marco Bosio ha motivato la sua assenza con l’indisponibilità a confrontarsi con il sottoscritto chiamato come tecnico ad illustrare le criticità delle medesime delibere. Uno sgarbo istituzionale senza precedenti.

Un segno evidente di debolezza che fa sorgere il legittimo dubbio che persino colui che firma le lettere inviate ai cittadini non sia poi così certo di quello che propone, o che  almeno non si senta in grado di reggere un contraddittorio.

Una ragione in più per non cadere nella trappola.   Stracciate la lettera, rimanete con il vostro medico secondo le regole del Servizio Sanitario Nazionale.

Ecco cosa potrà accadere a chi sceglierà il “gestore”: http://www.vittorioagnoletto.it/2018/01/30/riforma-sanitaria-della-regione-lombardia-ecco-cosa-potra-accadere-a-chi-scegliera-il-gestore/

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Il 15 gennaio 2018 è stata resa pubblica unalLettera aperta all’assessore Gallera sulla riforma regionale lombarda relativa ai pazienti cronici.

A partire da questa data , infatti,  saranno inviate direttamente ai pazienti cronici le lettere per chiedere l’adesione alla riforma regionale lombarda sulla gestione dei pazienti cronici. In concomitanza, inviamo questa lettera aperta all’assessore al welfare per evidenziare i nodi più critici delle delibere a causa dei quali chiediamo a tutte le cittadine e cittadini coinvolti di scegliere di non aderire alla riforma e rimanere con il proprio medico di base.

Egregio Assessore al Welfare Regione Lombardia

Avv. Giulio Gallera,

scopo dichiarato della riforma sanitaria attuata con le deliberazioni n. 6164 e n. 6551/2017 è quello di migliorare l’assistenza per i cittadini affetti da patologie croniche.

Lo strumento individuato (affidamento ad un Gestore) non sembra però affrontare alcuno dei nodi che rendono difficile per i pazienti e per i Medici di Medicina Generale (sostanzialmente e inopinatamente posti ai margini del progetto) far fronte, in modo adeguato, alle necessità di procedure diagnostiche e terapeutiche.

I disservizi sono stati ripetutamente evidenziati dalle voci critiche levatesi da più parti, mai da Lei raccolte, e che – confidando finalmente in una Sua risposta puntuale nel merito – possono così riassumersi:

 

  1. non affronta e non risolve il problema annoso delle liste di attesa. Tale disfunzione, fra le maggiori inefficienze lamentate dai soggetti interessati, risulta ulteriormente aggravata dalla cattiva gestione derivante dai “tetti di spesa” (che sono causa notoria del blocco di attività ambulatoriali, visite specialistiche e prestazioni sanitarie regolarmente verificatesi negli ultimi mesi dell’anno, a cui dovrebbe ovviarsi – ma il suggerimento è meramente indicativo essendo ben più ampio il campo degli sprechi – limitando o eliminando consulenze, uffici di staff e altre sovrastrutture burocratiche oggettivamente inutili. Da anni si assiste invece a tagli continui e sistematici al sistema sanitario pubblico, “compensati” da abnormi finanziamenti a favore del sistema privato accreditato. Anche i provvedimenti in esame risentono della medesima filosofia);
  2. toglie ai malati cronici la libertà di scelta, ovvero la possibilità di continuare a farsi seguire dallo stesso specialista o dalla stessa struttura sanitaria presso i quali erano in cura precedentemente, costringendoli ad accettare lo specialista e le strutture sanitarie, pubbliche o private accreditate, imposte dal gestore;
  3. ignora volutamente che, per evitare sia inutili e interminabili attese telefoniche sia lunghe liste di attesa, sarebbe sufficiente ristabilire, come era nel passato, la possibilità di fissare immediatamente, al termine della visita programmata, la data per il successivo controllo. Questa soluzione sarebbe ottimale in particolare per i malati cronici ed estremamente conveniente sul piano economico perché non necessiterebbe di alcun gestore;
  4. determina possibili e spiacevoli situazioni conflittuali e di confusione nel caso in cui il paziente scegliesse un gestore per la cronicità pur rimanendo necessariamente in carico al proprio medico di base per tutte le altre malattie;
  5. omette di precisare se eventuali prestazioni non inserite nel PAI che si rendessero necessarie nel corso dell’anno saranno, o meno, a carico del paziente;
  6. provoca indebite violazioni del segreto professionale e del diritto alla privacy, rinviando genericamente a successivi provvedimenti le modalità di trattamento dei dati sensibili;
  7. prevede la destinazione di soldi pubblici per pagare i compensi destinati alle nuove figure previste dalla proposta regionale (manager, coordinatori, medici addetti alla stesura del PAI, ecc.); in tal modo diminuirà la disponibilità economica destinata direttamente alle cure e all’assistenza dei cittadini;
  8. contiene errori madornali nella formulazione dei set di riferimento.

Valga, ad esempio, il set relativo ai pazienti ipertesi, nel quale risultano inclusi la mammografia, la RX lombosacrale, del femore e della caviglia e la visita urologica, mentre sono del tutto assenti il monitoraggio 24 ore pressione, l’ECG dinamico Holter, il test da sforzo, EcoColor Doppler grossi vasi addominali, EcoColor Doppler arterie renali. Non essendo prevista la possibilità che il gestore richieda prestazioni al di fuori dei Set di riferimento, deve dedursi che le stesse, a causa dell’illogicità della previsione del set (di cui sarebbe interessante conoscerne gli autori), siano a totale carico del paziente.

In attesa di Sue eventuali repliche, La invitiamo a un confronto pubblico, lasciando a Lei la proposta di data e luogo.

 

Cordiali saluti,

Vittorio Agnoletto, medico, co-conduttore della trasmissione “37e2”

Fulvio Aurora, Medicina Democratica nazionale – responsabile delle vertenze giudiziarie

Albarosa Raimondi, medico, esperta di organizzazione dei servizi sanitari.