Due chilometri di percorso interamente coperti da gente che canta, balla e scandisce slogan. Il sindaco Sala: non mi girerò mai dall’altra parte di fronte ai bisogni e ai poveri. Colmegna: la sicurezza nasce dalla solidarietà. Petracca (Forum): si deve avere fiducia nella gente.

Oltre ogni più rosea previsione: quando la testa del corteo ha raggiunto piazza del Cannone, c’era ancora gente in partenza da Porta Venezia. Due chilometri di percorso interamente coperti da gente che canta, balla e scandisce slogan. 20 maggio “Insieme senza muri” è stata senza ombra di dubbio un successo. Una manifestazione alla quale hanno partecipato bambini, giovani, anziani, gruppi etnici, centinaia di associazioni. In corteo anche il sindaco Giuseppe Sala e il presidente del Senato Piero Grasso, Emma Bonino, Massimo D’Alema e Pier Luigi Bersani. Si è registrata solo qualche isolata contestazione. In strada sono scesi anche i sindaci di numerosi comuni dell’hinterland milanese, firmatari del protocollo di accoglienza, siglato giovedì scorso alla presenza del ministro dell’Interno Marco Minniti. E proprio contro il ministro, e il suo decreto sicurezza, erano rivolti molti degli striscioni dei manifestanti. Per l’assessore Pierfrancesco Majorino i partecipanti sono circa 100 mila.

“Sono qui come sindaco – ha detto Giuseppe Sala dal palco in piazza del Cannone- perché lavoro ogni giorno affinché Milano sia sempre più grande e internazionale. Ma non avrebbe senso se perdesse la sua anima solidaristica. Vi prometto che non mi girerò mai dall’altra parte di fronte ai bisogni e ai poveri”. Per Piero Grasso “quello che ci anima è la speranza di costruire una nuova società più unita e coesa”.

Soddisfazione anche tra gli esponenti del terzo settore. “Questa grande manifestazione è la dimostrazione che la gente vuole partecipare – sottolinea Stefano Granata, presidente del consorzio Cgm-. C’è il desiderio di fare qualcosa di concreto per migliorare la convivenza. Nei giorni scorsi abbiamo assistito a un dibattito politico sterile pro o contro l’immigrazione. Ma evidentemente non ha presa sulla gente”.

Per Abdullah Tcina, direttore del Centro islamico di Sesto San Giovanni ” quella di oggi è stata la migliore risposta a chi semina odio razziale”. Sulla stessa lunghezza d’onda Giorgio Del Zanna della Comunità di Sant’Egidio: “Al cattivismo rancoroso, Milano ha risposto con il concreto realismo di chi non vuole subire la storia ma vuole orientarla, guardando al futuro che è fatto di scambi, relazioni, pluralismo. Milano è rinata aprendosi al mondo, non si torna più indietro”.

“La sicurezza nasce dalla solidarietà -aggiunge don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità-. Oggi qui c’è un popolo che scommette sulla solidarietà”. “L’Italia è sempre stato un paese aperto, ma la crisi ci ha messo paura, ci ha indotto a chiuderci – sottolinea Luigi Maraghini Garrone, presidente della Croce rossa italiana di Milano -. Per la Croce rossa il soccorso e l’aiuto a chi è in difficoltà sono un valore indiscutibile. Ed è da manifestazioni come queste che dobbiamo fare leva per cambiare approccio verso il tema dell’immigrazione”.

“Non bisogna avere di parlare e affrontare temi come l’immigrazione – commenta Paolo Petracca, portavoce del Forum del terzo settore di Milano-. E si deve avere fiducia nella gente. Da domani si continua a fare quello che facciamo ogni giorno: organizzare l’accoglienza, raccogliere le firme per cambiare la legge Bossi Fini, favorire il dialogo”.