COMPETENZE, CULTURA E TECNOLOGIA PER CRESCERE MERCOLEDI’ 14 MARZO,

Nell’ambito dell’iniziativa l’Europa è per le donne promossa dall’Ufficio del Parlamento Europeo di Milano, il network internazionale European Women’s Management Development – diffuso in Italia su sei sedi (Milano, Brescia, La Spezia, Genova, Reggio Emilia-Modena e Verona) – organizza per Mercoledì 14 marzo il workshop “Donne e ragazze digitali: competenze, cultura e tecnologie per crescere” dalle ore 15 alle 18 nell’Ufficio del Parlamento Europeo a Corso Magenta 59, Milano..

Al dibattito, condotto da Daniela Bandera, presidente EWMD Italia, interverranno: Adriana Albini, Ricercatrice e Dirigente dell’Infrastruttura Qualità, Ricerca e Statistica dell’IRCSS di Reggio Emilia, Lara Botta: Imprenditrice Business Development Manager & Sales di BOTTA PACKAGING, Claudia Canali Docente universitaria, Ricercatrice all’Università di Modena e Reggio, Isabella Goldmann tra i fondatori di Goldmann & Partners (Società di project management e di Progettazione e Servizi per l’Architettura Sostenibile), Marina Mele Soft Skills Consultant, Executive Coach, Docente in Business Coaching.

Ampio spazio sarà dedicato alla presentazione del progetto di empowerment femminile “Ragazze digitali” ideato e coordinato dalla delegazione di EWMD di Reggio Emilia – Modena.

L’ultimo rapporto del World Economic Forum, il “Global Gender Gap Report” che misura il livello di diseguaglianza di genere in settori come lavoro, politica, salute e istruzione, mostra un’l’Italia in stato di arretratezza rispetto ai 144 paesi presi in esame.

Nel rapporto pubblicato a novembre scorso, l’Italia, infatti, figura nella classifica generale all’82esimo posto su 144 nazioni, perdendo più di quaranta posizioni in soli due anni (nel 2015 occupava il 41esimo posto), dietro a paesi come Messico e Madagascar, mentre Francia e Germania occupano rispettivamente l’11esima e 12esima posizione, la Gran Bretagna la 15esima.

Sul podio con le migliori performance si collocano tre paesi nordici: Islanda, Norvegia e Finlandia.  Un ulteriore conferma su quanto il divario di genere sia ancora lontano dall’essere colmato è il dato sul fronte della “partecipazione economica femminile” che posiziona il nostro paese al 118esimo posto su 144.

Anche se negli ultimi anni abbiamo assistito nel nostro Paese ad una crescita costante dell’occupazione femminile, nel 2015 era del 47% nel 2017 è del 49%, il divario retributivo resta ancora troppo alto.  Il gender gap, ossia la discrepanza in opportunità, status e attitudini tra i due sessi ha un andamento non confortante seppur con qualche elemento di novità.

L’Osservatorio dell’imprenditorialità femminile di Unioncamere-InfoCamere, ha dimostrato che negli ultimi tre anni le aziende “al femminile” sono cresciute di 32.000 unità, con un’incidenza sul totale che va dal 21,45% nel 2014 al 21,83% nel 2017. Progressi significativi della presenza femminile anche nei board delle società italiane quotate; nel 2017 la percentuale a favore delle donne arriva al 33%, quasi 9 punti in più rispetto al 2016. A fronte del recente processo di trasformazione digitale che sta coinvolgendo le imprese, la presenza femminile sembra destinata a crescere, proprio in questi nuovi settori storicamente a maggioranza maschile.

Lo studio del Censis e di Confcooperative, “Donne al lavoro, la scelta di fare l’impresa”, mostra dati molto interessanti sulle start-up innovative. Al primo trimestre 2017 si contano 918 imprese a prevalenza femminile, su un totale di 6.880, pari al 13% sul totale. Fra i principali ambiti di attività figurano la produzione di software, la consulenza informatica, la ricerca e sviluppo e servizi ICT.

Imprenditrici, donne che, con creatività, tenacia e intelligenza, hanno dato vita a idee rivoluzionarie e prodotti innovativi come dimostrano le molte storie raccontate da EWMD con il Premio “She made the difference”.

L’uguaglianza di genere non è solo un diritto umano fondamentale” dichiara il Presidente Nazionale di EWMD

Daniela Bandera

è il volano di una economia prospera e moderna, in cui uomini e donne possono dare il loro pieno contributo a casa, sul lavoro e nella vita pubblica. E’ condizione indispensabile rafforzare, nelle giovani donne per farne soggetti del cambiamento, cultura, talento e competenze tecnologiche. Questo il cammino per superare il gap di genere, affermare la diversità come un valore concreto in grado di garantireprocessi inclusivi di crescita e di sviluppo nel tessuto industriale e sociale”.