Il sindaco di Palermo ha disposto di sospendere le norme che riguardano l’anagrafe, ossia l’impossibilità per i richiedenti asilo di poter ottenere la residenza, così che gli uffici approfondiscano “tutti i profili giuridici”. “Non si possono togliere diritti a cittadini che sono in regola con la legge

“Con tutti i problemi che ci sono a Palermo, il sindaco sinistro pensa a fare ‘disobbedienza’ sugli immigrati”. Cosi’ sui social il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, replica al guanto di sfida lanciato dal primo cittadino del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando. Il sindaco, con una nota ai suoi uffici, ha infatti disposto di sospendere in citta’ le norme contenute nel decreto sicurezza, convertito in legge dal Parlamento, che riguardano l’anagrafe, ossia l’impossibilita’ per i richiedenti asilo di poter ottenere la residenza. Una norma che in queste settimane ha suscitato polemiche e cosi’ Orlando ne ha disposto la sospensione, nelle more che gli uffici approfondiscano “tutti i profili giuridici anagrafici”.

Palermo, scrive il sindaco nella nota, e’ “da sempre luogo di solidarieta’ e impegno in favore dei diritti umani, in coerenza con posizioni assunte e atti deliberativi adottati da parte di questa amministrazione che considera prioritario il riconoscimento dei diritti umani per tutti coloro che comunque risiedono nella nostra citta’”. Una presa di posizione che ha provocato l’immediata risposta del titolare del Viminale, il quale sul suo profilo posta anche l’articolo del quotidiano online ‘livesicilia.it’ che aveva dato notizia della decisione di Orlando.

“Il nostro non e’ un atto di disobbedienza civile ne’ di obiezione di coscienza, ma la semplice applicazione dei diritti costituzionali che sono garantiti a tutti coloro che vivono nel nostro paese”. Ha spiegato in conferenza stampa il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, illustrando la nota inviata al capoarea dell’Anagrafe per chiedere che lo stesso svolga una “approfondita analisi dei profili giuridici” che derivano dalla recente normativa nazionale conosciuta come ‘Decreto sicurezza’. Nelle more dello svolgimento di tale analisi, Orlando ha disposto “di sospendere, per gli stranieri eventualmente coinvolti dalla controversa applicazione della legge, qualunque procedura – si legge nella nota – che possa intaccare i diritti fondamentali della persona con particolare, ma non esclusivo, riferimento alle procedure di iscrizione della residenza anagrafica”.

Orlando ha spiegato cosi’ la sua decisione: “Siamo davanti ad un provvedimento criminogeno: ci sono migliaia, decine di migliaia di persone che oggi risiedono legalmente in Italia, pagano le tasse, versano contributi all’Inps e fra qualche settimana o mese saranno ‘senza documenti’ e quindi illegali”. Per il sindaco di Palermo tutto cio’ “significa incentivare la criminalita’, non combatterla o prevenirla. E’ certo, l’ho gia’ detto piu’ volte, che su alcuni temi, il rispetto dei diritti umani fra questi, il sindaco di Palermo ha una visione ed una cultura diversa da quella del ministro dell’Interno – ha sottolineato ancora Orlando -, ma qui siamo di fronte ad un problema non solo ideologico ma giuridico, non si possono togliere diritti a cittadini che sono in regola con la legge, solo per spacciare per ‘sicurezza’ un intervento che puzza molto di ‘razziale'”. (DIRE)