Presentati e commentati martedì primo luglio a Roma, i dati raccolti nel IV Rapporto 2007 della Caritas di Roma “Osservatorio romano sulle migrazioni” e nel volume “Le condizioni di vita e di lavoro degli immigrati nell’area romana”, a cura dell’IDOS, in collaborazione con la Commissione di Indagine sull’esclusione sociale, con Caritas italiana e Caritas diocesana di Roma.
L’{{area metropolitana di Roma}}, con i comuni della provincia dove gli immigrati tendono a trasferirsi per gli affitti più accessibili, è un polo di attrazione innegabile, qui infatti più intensa è la concentrazione di immigrati regolarmente soggiornanti.
_ Tra questi è stata fatta la selezione del campione (916 immigrati di 69 nazionalità). I nominativi sono stati raccolti per estrazione casuale da quelli di 3300 aderenti a strutture organizzative, a cui è stato somministrato il questionario.
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Roma è una attrazione per tutti}}: nove su dieci intervistati vi sono arrivati direttamente e solo 4 ritengono più conveniente la provincia. Circa la metà (50,6%) ha fruito di un provvedimento di regolarizzazione, {{tutti hanno quindi iniziato da irregolari la loro attività}} e a questi si aggiungono quelli (15,8%) il cui datore di lavoro non ha presentato domanda di assunzione.

La maggioranza ha un {{elevato livello di istruzione}} (80% del campione) ed{{ è occupata (80%)}}; per lo più fanno lavori umili ma sono in aumento i lavori qualificati.
I due terzi sono soddisfatti del loro lavoro e anche quando ritengono di non essere ben pagati si accontentano, ritenendo difficile la situazione generale.
_ {{Risparmiano, mandano soldi in patria}}, sono disposti ad aiutare i nuovi arrivati, appena possono fanno un mutuo per la casa (11%)ma la maggioranza vive in affitto(62%).
_ Hanno (99%) il cellulare per motivi di lavoro, il televisore (70%), il computer (40%), desiderano l’automobile, vogliono imparare l’italiano, 7su 10 leggono un quotidiano.

{{I neocomunitari}} vivono però una grave contraddizione a livello sanitario: dal gennaio 2007 sono stati {{lasciati senza copertura sanitaria}} migliaia di nuovi cittadini europei, bulgari e romeni che, presenti irregolarmente in Italia, hanno improvvisamente perso il diritto ad essere assistiti come STP (Stranieri Temporaneamente Presenti).
_ Come tutti i cittadini comunitari possono circolare, lavorare ma se non hanno la Tessera Europea di Assicurazione Malattia(TEAM) non possono usufruire della assistenza sanitaria e spesso, indigenti e fragili, non risultano iscritti nel Servizio sanitario nazionale SSN) del paese di provenienza. Non ci sono accordi bilaterali …

Da notare i dati riguardanti la [Fondazione Risorsa Donna->http://www.fondazionerisorsadonna.it], che è stata costituita nel 2001 a Roma, ente non a scopo di lucro per promuovere e favorire la donna come motore di sviluppo della società e della famiglia .
_ La Fondazione è sostenuta dalle associazioni che si occupano di immigrati presenti sul territorio romano, dai Centri per l’impiego della provincia, dai Centri di orientamento al lavoro. Il rapporto presenta le attività finanziate per Continente, le donne che hanno chiesto un prestito e le beneficiarie effettive

I due volumi forniscono argomenti su cui riflettere per un anno, almeno fino al prossimo Rapporto ma è immediatamente evidente che, per la Caritas, gli immigrati romani sono ”istruiti, laboriosi, poco inclini al consumo, economicamente autosufficienti, aperti alla solidarietà, sempre più attaccati all’Italia” ma i cattolicissimi governanti italiani conosceranno mai questi dati ?

– [Sintesi del Dossier immigrazione->http://www.dossierimmigrazione.it/schede/pres2007.htm]
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