L’Accademia Mexicana de Derechos Humanos esprime la sua indignazione per l’omicidio della giornalista messicana María Elizabeth Macías Castro, avvenuto lo scorso 24 settembre. María Elizabeth Macías Castrol, uccisa nello stato di Tamaulipas era caporedattrice della testata { {{Primera Hora}} } e madre di due figli: accanto al suo corpo sono stati rinvenuti tasti di computer, un lettore di mp3 e diversi cavi insieme ad un messaggio che indica l’omicidio come una rappresaglia per le denuncie delle attività criminose fatte dalla vittima attraverso i social network.

Amnesty international ha chiesto alle autorità messicane di indigare a fondo su questo ennesimo omicidio di una giornalista non solo affinché gli assassini non rimangano impuniti ma per non indebolire ulteriormente l’esercizio della libertà di espressione e del diritto all’informazione in Messico.

In Messico i giornalisti e le giornaliste sono sottopost* a grosse pressioni, vivono sotto continue minacce e spesso non possono scrivere liberamente per le censure imposte dagli editori che cercano di evitare guai con i narcotrafficanti.
Così la Rete di blog come [Wikinarco->https://www.wikinarco.com/], [Blogdelnarco->http://www.blogdelnarco.com/] e di utenti dei social network hanno cominciato a fare informazione dal basso pagando spesso con la vita il loro impegno.

Così è successo, ad esempio, a due blogger trovati impiccati diversi giorni fa accanto ai cui corpi è stato lasciato il messaggio:
{Questo è quello che succederà a tutti quelli che postano cose divertenti su internet. È meglio se fate attenzione. Sto per venirvi a prendere.}

Lo scorso 14 settembre sempre nella stessa zona sono stati rinvenuti i corpi di altre persone accanto a cui è stato trovato un biglietto che qualificava i loro omicidi come una rappresaglia per aver denunciato sulla rete le attività portate avanti dalla delinquenza organizzata della città.

Con l’omicidio di María Elizabeth Macías Castro sono almeno 8 gli omicidi di lavoratori/trici dell’informazione uccis* dall’inizio dell’anno.

– Fonti: periodistasdegenero.org/, dariosalvelli.com