Come sottolinea il comunicato di presentazione, la ventunesima edizione del festival sceglie come filo conduttore le storie di chi ha perduto la propria terra, rinnovando l’attenzione ai bisogni di confronto e di condivisione culturale del nostro tempo.

Tanti gli ospiti internazionali citiamo Chimamanda Ngozi Adichie, scrittrice nigeriana divenuta punto di riferimento per la lotta contro il razzismo e per i diritti delle donne, lo statunitense George Saunders, la giallista Elizabeth George, il cinese Yu Hua, più volte candidato al Nobel e apprezzata firma del New Yorker, la scrittrice inglese per ragazzi Frances Hardinge, oltre ad Arturo Pérez-Reverte, Richard Mason ed Elizabeth Strout. Questi sono soltanto alcuni dei numerosi ospiti attesi al festival.

Nell’intenzione di dare voce a chi ha perduto la propria terra per rifugiarsi altrove, vi saranno anche diversi autori e autrici accomunat* dalla condizione di profugh* ed esuli, come il libico Hisham Matar, premio Pulitzer 2017 per l’autobiografia; Kim Thúy, scrittrice naturalizzata canadese fuggita dal Vietnam nella stagione dei boat people; Madeleine Thien, figlia di esuli cambogiani; Tash Aw, giovane autore britannico di origini malesi.

Guerre e conflitti fanno da sfondo alle narrazioni di diversi scrittori, come nel caso dell’esule siriano Faraj Bayrakdar; allo stesso tempo la lotta dell’Occidente al terrorismo verranno rilette attraverso il dialogo tra l’inglese Harry Parker, reduce della campagna in Afghanistan, e lo statunitense Brian Turner, reduce della campagna in Iraq.

Il centenario della Rivoluzione d’Ottobre sarà anche l’occasione per indagare il particolare rapporto tra letteratura e rivoluzioni: Che fare? si propone come un percorso in tre tappe per rileggere alcuni dei libri che hanno scatenato rivolte e sommovimenti sociali, nel tentativo di indagare come le parole abbiano spinto ad armare la mano in diversi momenti della nostra storia. Interverranno: Marcello Flores, David Armitage, Piotr M. A. Cywiński, direttore del Memoriale e Museo di Auschwitz-Birkenau, e Ignacio Ramonet e Francisco López Sacha, con un incontro dedicato a una delle icone del Novecento rivoluzionario, Fidel Castro.

Un altro filo rosso della ventunesima edizione di Festivaletteratura è il trasferimento delle storie personali in uno spazio più proprio della finzione letteraria: autori come Christophe Boltanski, Marianne Leone, Gusti e Nicoz Balboa, Teresa Ciabatti, Michele Mari e Alberto Rollo. SI tratteranno anche i racconti (italiani) di città, dalla Milano di Alberto Rollo e Gaia Manzini, alla Bologna di Francesca Capossele, dalla Roma di Luca Giachi alla Napoli di Domenico Starnone, fino alla Trieste di Mauro Covacich, l’intima Venezia di Andrea Molesini. Uno sguardo verso il territorio che accomuna i racconti abruzzesi di Donatella Di Pietrantonio, agli spopolati bar padani di Diego Marani, la riflessione “paesologica” di Franco Arminio, all’isolamento montano di Paolo Cognetti, Claudio Morandini, Arno Camenisch.

Inoltre giunge a compimento il progetto del Vocabolario Europeo, a cura di Giuseppe Antonelli e Matteo Motolese; nato per scoprire le relazioni profonde tra le culture linguistiche che attraversano l’Europa, il volume sarà distribuito gratuitamente durante i giorni del Festival. Per accompagnare la pubblicazione del Vocabolario europeo, un nuovo e partecipato vocabolario adottivo verrà compilato grazie ai contributi spontanei del pubblico e, oltre agli incontri dedicati agli ultimi dilemmi presentati da Fernando Aramburu, Velibor Čolić, Nicola Gardini, Laurent Gaudé, Mercedes Lauenstein, Lars Mytting e Olja Savičević, si terrà un momento di discussione su parole d’autore e parole adottive, che vedrà coinvolti Giuseppe Antonelli, Matteo Motolese, Diego Marani ed altri autori.

Mai la “questione europea” è stata così presente a Festivaletteratura: scrittori come Martin Pollack, Jan Brokken, Velibor Čolić raccontano di un’Europa in cui i confini nazionali si fanno permeabili e le memorie, i dolori, le grandi avventure intellettuali riescono a parlare diverse lingue. E se i confini geografici sono labili, ancor più lo sono quelli che convenzionalmente distinguono i generi letterari: gli scrittori di questa edizione mescolano liberamente i canoni, le forme e i registri espressivi, da Jan Brokken, Artemis Cooper a Helena Janeczek, da Helen Phillips a Ayelet Gundar-Goshen, da Lars Mytting a Olja Savičević, da Melania Mazzucco fino a Davide Enia e Jonas Hassen Khemiri.

Si riconferma potentissima la voce delle donne, rappresentate da Chimamanda Ngozi Adichie, Naomi Alderman, Yaa Gyasi, e ancora, passando al programma ragazzi, Jennifer Niven e Nina LaCour, Francesca Cavallo ed Elena Favilli, la cui galleria di rebel girls è divenuta un caso editoriale internazionale. Inoltre, in occasione della riedizione di Autobiografia di tutti, Laura Lepetit, Giulia Niccolai, Barbara Lanati e Anna Nogara ricorderanno la grande figura intellettuale figura di Gertrude Stein.

E ancora alle donne sarà dedicata la serie dei Processi: Federica Ambrosini, Danilo Craveia, Diego De Silva, Michele Di Sivo, Andrea Molesini, Elisabetta Mori e Manola Ida Venzo rivestiranno i ruoli di procuratori e avvocati difensori di casi passati di grande clamore, che hanno visto le donne salire sul banco degli imputati, restituendo al pubblico le storie di un’identità femminile messa costantemente sotto processo.

Non mancherà lo spazio riservato agli appassionati di giallo: Elizabeth George sarà una delle protagoniste più attese di questa edizione, affiancata da Patrick Manoukian (autore, con lo pseudonimo di Ian Manook, delle indagini del commissario Yeruldelgger) e, tra gli italiani, Loriano Macchiavelli e Carlo Lucarelli, Mirko Zilahy, Marcello Fois e Maurizio De Giovanni.

Blurandevù, palestra di formazione al confronto letterario, raduna una decina di ragazzi e ragazze dai 16 ai 22 anni a presentare Senel Paz, Marianne Leone, Teresa Ciabatti, in incontri per la prima volta proposti anche in streaming. A curare la preparazione dei ragazzi e delle ragazze saranno Fabio Geda e Marco Magnone. Diversi sono anche i laboratori rivolti agli adolescenti che Festivaletteratura ha affidato a due compagnie emergenti contemporanee: Anagoor e Babilonia Teatri.

Sulla lettura ad alta voce come diversa esperienza del testo si concentra l’incontro che radunerà i gruppi di lettura adolescenti di diverse biblioteche italiane: a leggere insieme ai ragazzi saranno Arturo Pérez-Reverte e Davide Enia. Grazie anche a queste presenze prosegue inoltre la scrittura in scena, il percorso di conversazioni sulla scrittura per il teatro che quest’anno ospiterà Wajdi Mouawad, narratore e drammaturgo libanese naturalizzato canadese, che proporrà, in esclusiva, una mise en scène di Assetati, interpretato dagli studenti della Scuola del Piccolo Teatro di Milano.

Quest’anno la Casa del Mantegna si trasformerà in uno spazio per bambini, bambine e ragazzi e ragazze: verrà allestito un museo-laboratorio a più piani, vero e proprio condominio creativo, abitato, tra gli altri, da autori come Jordi Sierra i Fabra, Nina LaCour, Marianne Barcilon e Magali Bonniol, Bart Moeyaert, Stefan Boonen e Melvin, e Bruno Tognolini, Pino Costalunga, Bart Moeyaert, Olja Savičević, Chiara Lagani l’illustratore argentino Gusti, Silvia Bonanni e Andrea Antinori.

Quest’anno inoltre, le biblioteche di Festivaletteratura si offrono come occasioni di rilettura della nostra storia letteraria attraverso il filtro di un genere o di un tema chiave: in collaborazione con la Biblioteca Sportiva Nazionale del CONI, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e i sistemi bibliotecari di Mantova e Brescia, l’edizione 2017 della biblioteca, rinominata palestra letteraria, si dipanerà lungo il fil rouge dei nobili principi dello sport, dai campioni entrati nell’immaginario collettivo, fino alla pratica sportiva più quotidiana. Selezionati da Luca Scarlini, gli oltre 400 volumi di cui si compone saranno posti in libera consultazione tra attrezzi ginnici, spalliere e quadri svedesi presso la Palestra del Seminario di via Cairoli. La palestra letteraria ospiterà anche un programma di incontri, con Federico Buffa, Duncan Hamilton, William Finnegan.

Un’altra biblioteca, l’ormai tradizionale città in libri, farà invece tappa nella malinconia transoceanica di Buenos Aires, per celebrare la città di Jorge Luis Borges, Julio Cortázar, Ernesto Sabato, Adolfo Bioy Casares e tanti altri.

Per i lettori incontentabili Federico Taddia condurrà una serie di dieci brevi incontri dedicati alla ri-lettura con autori italiani e internazionali che racconteranno i libri che hanno ripreso in mano perché troppo difficili; interverranno: Alessandro Piperno su Philip Roth, Hans Tuzzi e Giuseppe Montesano sugli scrittori che scrivono di scrittori, Senel Paz sul suo rapporto personale con Gabriel García Márquez e Michele Cometa sull’interpretazione dei testi letterari secondo i principi delle neuroscienze.

Continua la riflessione sulle relazioni tra letteratura, produzione culturale e nuove tecnologie, con Scott Aaronson, tra i massimi esperti di teoria della complessità computazionale, mostrerà le connessioni con il pensiero umano e le possibili prospettive di sviluppo interdisciplinare. Sui temi legati ai mutamenti della percezione e della rappresentazione in campo artistico nell’era di internet dialogheranno infine Mauro Carbone e Stefano Catucci, mentre sul legame tra creatività e innovazione tecnologica interverrà Jeffrey Schnapp, tra le più autorevoli voci internazionali nel campo delle digital humanities.

Rivoluzione dei paradigmi economici, sommovimenti geo-politici, ripensamento della forma città, l’emergenza climatica e l’esaurimento delle risorse, sono tutte tematiche che richiedono attenzione con sempre maggiore urgenza. Sull’argomento interverranno Kate Raworth e Leonardo Becchetti, Massimiliano Bucchi e Gianluca Ruggieri, Grammenos Mastrojeni e Antonello Pasini. Nella prospettiva di un ripensamento delle pratiche agricole Salvatore Ceccarelli racconterà della sua esperienza nella selezione partecipata delle sementi come alternativa agli OGM e si confronterà con Jonathan Silvertown sulla magia ancora non del tutto svelata dei semi.

Giornalismo e narrazione si ritrovano uniti anche quest’anno per Meglio di un romanzo, il progetto che mira a sostenere i giovani aspiranti giornalisti che intendono cimentarsi con la tradizionale forma del reportage, declinandola attraverso linguaggi diversi. Quest’anno verrà presentato Isole del silenzio di Melissa Magnani, il primo lavoro commissionato direttamente da Festivaletteratura e pubblicato a puntate sul web a partire da marzo 2017. Il racconto giornalistico rimane al centro degli incontri che vedranno sul palco Carolin Emcke, Domenico Quirico, Ferruccio De Bortoli, Valerio Pellizzari e Pietro Grasso.

Intorno al connubio poesia-canto, motore di arte colta e popolare, Festivaletteratura, in collaborazione con il Centro d’Arte e Cultura di Palazzo Te, il Museo Civico di Palazzo Te, e con il sostegno di Regione Lombardia, ha ideato La parola che canta, un progetto distinto dal programma ordinario, che si configura come esplorazione  del dialogo ininterrotto tra musicisti e poeti. Giovedì, venerdì e sabato sera scrittori, studiosi e artisti di varia esperienza e formazione terranno conversazioni, concerti, letture, improvvisazioni felicemente disperse tra cortili e stanze affrescate: tra gli invitati si segnalano Francesco Guccini, Giovanna Marini, i Fanny & Alexander, Mariangela Gualtieri, i Cuncordu e Tenore di Orosei, Umberto Fiori, Giovanni Bietti, Fabrizio Scipioni, Massimo Giuntoli, Michele Spanghero.

Per le notti di Festivaletteratura Music Hall al Museo Diocesano, il club di piazza Virgiliana propone quest’anno il rap letterario di Murubutu combinato all’immigrazione amplificata in musica di Stregoni (giovedì 7), il post-modern blues di L.A. Salami unito al dream pop notturno di His Clancyness (venerdì 8), esponenti dell’Indie-Pop italiano, gli Ex-Otago, con il contorno delle trascinanti melodie dei Welcome Back Sailors (sabato 9).

Un laboratorio di creazione musicale su un testo letterario sarà condotto dal musicista Fabrizio Puglisi: cantanti, compositori, strumentisti saranno chiamati per quattro giorni a confrontarsi con Ubik, di Philip Dick, per trarne materia d’ispirazione per improvvisazioni e scrittura di partiture minime, che confluiranno infine in una performance collettiva.

Cambiando genere, Festivaletteratura non manca di celebrare l’anniversario monteverdiano: saranno Luca Scarlini, attraverso una conferenza/concerto dedicata alle cantatrici di Monteverdi, e Dario Moretti, attraverso una rivisitazione della favola d’Orfeo, a rendere omaggio al compositore barocco con l’accompagnamento musicale dell’Accademia degli Invaghiti. (Il libraio.it)

Uno dei momenti delle edizioni precedenti