Autodeterminazione, laicità, antifascismo, liberazione, cittadinanza
Roma, 14 febbraio `09 – partenza da Piazza della Repubblica, ore 14.00
A ottant ́anni dai Patti lateranensi tra Pio XI e Mussolini (11 febbraio 1929), in piena crisi del sistema neoliberista permangono le connivenze tra stato autoritario e Vaticano, vero cuore del Concordato.Decenni di sdoganamento istituzionale del
fascismo trovano rispondenza nel revisionismo di Ratzinger su Pio XI e Pio XII, complici del fascismo, del nazismo e della
deportazione ed eliminazione di donne e uomini considerati “diversi”.

Stipulati per la difesa dei reciproci privilegi, i Patti lateranensi e la loro versione aggiornata nel Concordato dell ́84 sono
potenti strumenti di controllo.
_ In loro nome la religione cattolica e i suoi simboli continuano ad imperversare, alimentando la logica dello “scontro di civiltà” e un clima in cui autodeterminazione, laicità, ateismo e libertà di pensiero sono stigmatizzati e spesso puniti come atti di terrorismo culturale.

La manifestazione NO VAT – rivendicando autodeterminazione, laicità, antifascismo, liberazione e cittadinanza – ha l ́obiettivo di denunciare il progetto di egemonia del Vaticano e la sua funzionalità ad un sistema sessista, fascista e razzista, nonché il suo ruolo nella gestione delle crisi del sistema neoliberista.

Come in un gioco delle parti, in tempi di crisi economica a un welfare differenziale e ridotto all ́osso e alla progressiva distru-
zione di uno stato sociale che, almeno sulla carta, offriva garanzie a tutte e tutti, la chiesa fa eco con “soluzioni” caritatevo-
li discriminatorie e familiste.

Intanto i tagli all ́istruzione e alla sanità pubblica continuano a garantire un incessante flusso di denaro nelle casse di scuole e università confessionali, di cliniche e ospedali cattolici.
_ La distruzione della scuola pubblica, denunciata dall’“onda studentesca” dell ́autunno 2008, ha non solo la finalità di indirizzare altrove le risorse, ma anche quella – ben più grave nei tempi lunghi – di sottrarre alle nuove generazioni gli strumenti di conoscenza, di crescita del senso critico e di conseguente lettura dei meccanismi di potere.

In Italia le associazioni cattoliche ingrassano il portafogli tra interventi sociali e gestione diretta di alcuni CIE – Centri di
identificazione ed espulsione – e CARA – Centri d ́accoglienza dei richiedenti asilo. Così facendo avallano la gestione securitaria del fenomeno dell ́immigrazione e controllano un esercito di riserva di lavoratori e lavoratrici provenienti da altri
paesi. E intanto si accaparrano la gestione delle emergenze internazionali per moltiplicare il business: aids, campi profughi,
aiuti umanitari.

Sul piano ideologico, le gerarchie vaticane difendono e rafforzano la subordinazione patriarcale di un sesso all ́altro, facendo guerra al concetto di gender che decostruisce la “naturalità” dei ruoli tra donne e uomini e portando questa guerra ideologica nell ́ambito della loro costante intromissione nelle politiche degli organismi nazionali e internazionali (ONU, Unione Europea).

Il papato dell ́integralista Ratzinger, attraverso il controllo sulla nascita e sulla morte pretende di gestire e ridisciplinare i
corpi e le forme di vita; gli anatemi vaticani contro ogni istanza di autodeterminazione vanno di pari passo al moltiplicarsi
di ordinanze e divieti di sindaci-sceriffi. La famigliola da pubblicità televisiva è, così, imposta da stato e chiesa come modello unico di rispettabilità e chi non vi corrisponde diventa indecoroso/a quando non addirittura pericoloso/a.

A ottant’anni dai Patti lateranensi, stato e gerarchie vaticane mirano a neutralizzare il conflitto sociale anche producendo
nuove marginalità da stigmatizzare e nuovi “scarti” da criminalizzare col pretesto della “sicurezza”.

Sappiamo bene cosa si nasconda dietro queste campagne d ́odio: la paura di perdere i privilegi e il potere.
Ma la loro paura non vogliamo pagarla noi!
Alziamo la testa. Diciamo con determinazione che non abbiamo paura di far paura.
Denunciamo le connivenze tra stato e chiesa nella gestione delle politiche securitarie, razziste, transfobiche, lesbofobe, omo-
fobe e misogine e torniamo di nuovo in piazza il 14 febbraio 2009, con la manifestazione NO VAT per
– l ́autodeterminazione e la libertà di scelta responsabile in ogni fase della vita;
– l’istruzione pubblica e laica e l’abolizione dell’ora di religione;
– un sistema sanitario pubblico e laico;
– uno stato sociale che risponda alle necessità reali dei diversi soggetti;
– i diritti e la piena cittadinanza di lesbiche, trans, gay e migranti;
– l ́eliminazione delle leggi ideologiche dettate dal Vaticano e la cancellazione della legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita;
– l’abolizione del Concordato e dei privilegi derivanti (esenzione ICI, otto per mille…).