Nella giornata del 7 gennaio, Carancini, sindaco di Macerata,  aveva lanciato il suo appello “alle donne e agli uomini, in particolare ai giovani, di buona volontà per sospendere spontaneamente ogni pur legittimo desiderio di far sentire la propria voce, in questi giorni difficili e fragili”.   Dopo il suo appello alcune forze hanno ritirato l’adesione alla manifestazione.   “Ero fiducioso che le forze democratiche e antifasciste avrebbero saputo ascoltare la voce della Città. La decisione di sospendere la manifestazione nazionale del 10 febbraio a Macerata dimostra la sensibilità verso una comunità che intende rialzarsi e tornare a essere se stessa dopo le ferite subite. Fermarsi a respirare non vuol dire rinunciare a combattere per i valori in cui crediamo quali l’antifascismo, l’integrazione e il rispetto per ogni vita. Per questo, sono pronto a fare la mia parte in una grande manifestazione unitaria nazionale a sostegno della nostra Costituzione. Infine, ho ancora speranza che tutte le altre annunciate manifestazioni in città possano essere spontaneamente annullate”. 

Queste le organizzazioni che hanno ritirato la loro adesione chiedendo di sospendere la manifstazione: Anpi, Arci, Cgil e Libera.  In una nota congiunta  hanno così raccolto l’invito del sindaco Carancini e ritirato la loro adesione. Nel prendere atto dell’appello, seppur tardivo, del Sindaco di Macerata affinché si fermino tutte le manifestazioni in città per il clima di smarrimento, paura e dolore vissuto dalla comunità locale, abbiamo assunto la decisione, non senza preoccupazione e inquietudine, di sospendere la manifestazione nazionale del 10 febbraio”. Nella stessa nota Anpi ha sollecitato però tutti i “sinceri antifascisti e democratici” per una “grande manifestazione nazionale unitaria” da realizzare prossimamente in un’altra città.

Questo quanto detto da Carla Nespoli presidente dell’Anpi in una intervista rilasciata a LEFTfaremo una grande manifestazione antifascista nel giro di poche settimane, chiameremo i cittadini a partecipare e ad essere con noi. Il sindaco scrive: «Credo che ci sia un tempo per il silenzio e un tempo per manifestare, tutti insieme, a favore della vita, per la nostra Costituzione, per i diritti alla legalità», chiedendo dunque una sospensione dovuta alla contingenza. Ripeto, noi avremmo potuto scegliere di andare, sarebbe stata la scelta più semplice, ma anche la meno rispettosa di una istituzione repubblicana eletta dai cittadini. Inoltre, il sindaco chiama in causa la Costituzione, che – lo ricordo – è antifascista, non a-fascista.

la manifestazione non è stata invece anullata dai centri sociali.

La rete “Realtà di movimento delle Marche”, vicina ai centri sociali, ha confermato la manifestazione leggendo un comunicato, in piazza della Libertà, per contestare l’appello del sindaco.

“… dopo aver aderito, Cgil, Anpi, Libera e Arci hanno ritirato l’adesione, facendo circolare la notizia falsa che la manifestazione era stata annullata. Nonostante ciò tanti attivisti di base, sezioni e circoli territoriali di queste organizzazioni hanno espresso la volontà di non abbandonare la piazza di Macerata e di essere, comunque, presenti”. Stessa posizione è stata condivisa da Rete della Conoscenza, l’Unione degli Studenti e Link – coordinamento universitario. “Saremo a Macerata  perché è inaccettabile equiparare le manifestazioni dei gruppi neofascisti che giustificano il gesto di Traini a quelle di chi porta avanti i valori fondativi della nostra democrazia e vuole portare solidarietà alle vittime, riportando colori in un territorio che in questi giorni si è riempito di nero”.