Uno dei lavori di Annette Messager esposti a Villa Medici -Roma
Uteri come fiori, come farfalle. Uno dei lavori di Annette Messager esposti a Villa Medici – Roma

Mai nella vita mi sarei aspettata di trovarmi di fronte a qualcosa di tanto biologicamente astruso e politicamente lontano dalla concezione del corpo della donna nel pensiero femminista
Ma la meraviglia ha avuto breve durata. Da qualche parte una reazione doveva pure esserci, ed è stata trovata. Non un superare i limiti dell’umano, una conquista della scienza, un ulteriore successo della tecnologia. No, e’ stata una punizione, una deprivazione dell’unico potere che ancora non erano riusciti a estorcere. L’utero, questa potente macchina produttrice di vita di cui anche l’ultima puttana regolarmente pagata rimaneva comunque e sempre ( forse  suo malgrado e inconsapevolmente) padrona -era un controsenso a cui si doveva porre rimedio.
In tempi di patriarcato in disuso, i matrimoni e i patronimici non garantiscono più la proprietà dei figli, parzialmente scomparso l’affamamento,delle donne attraverso il ricatto economico con la conquista della loro autonomia l’ultima spiaggia rimaneva l’acquisto dei loro uteri E si comincia a praticare questa
pesante forma di prostituzione con connotazioni sadiche sia fisiche che psicologiche su povere donne povere.
Non è stata una grande conquista dei gay che per primi hanno aperto la strada, non c’è n’era bisogno , al mondo ci sono milioni di bambini abbandonati che aspettano di essere adottati, non è stata una conquista lesbica. Le lesbiche fanno figli se vogliono e quando vogliono senza dovere pagare nessuna.
Così come non siamo riuscite a fermare la prostituzione non fermeremo questo processo di schiavizzazione e i figli incolpevoli saranno l’alibi di questi clienti.