Carla Pesciatini, pisana, con {L’ultima estate al mare} si conferma, dopo
ottime prove (Giacaranda, Giacarandà, 1990; Racconti d’Estate, 2001; Il
retrovisore, 2003), un’autentica romanziera, capace di narrare con
maturità e sapienza ma anche con ironia e leggerezza qualcosa di molto
difficile: {{l’immersione di un bambino in una cultura dittatoriale e di
guerra e la sua lenta presa di coscienza}} che da piccolo balilla lo
trasforma non in un eroe, ma in uno dei tanti italiani, e italiane, che
cambiarono parere nonostante l’educazione ricevuta e il contesto
liberticida.

L’essere stata sempre e con passione a contatto con l’infanzia ha permesso all’Autrice di mantenere in vita la bambina che era e poter quindi raccontare l’innocenza, la curiosità, il timore e lo scandalo che gli
eventi ripercuotono in Dario, colto sulla spiaggia di Viareggio a
trascorrere le vacanze al mare mentre Hitler invade la Polonia.

{{Tutto il romanzo coniuga lo scenario internazionale a quello nazionale e familiare.}}

È {{una saga dell’Italia fascista e antifascista}} descritta con creativa
meticolosità nei gesti, negli affetti e nei doveri. L’affresco della
Pesciatini, accattivante e puntuale nel riporto di date, notizie e
documenti, non mostra solo tutto ciò che la guerra infligge alle persone,
ai paesi e al territorio, ma tutto ciò che non riesce a sopprimere e che
continua a far parte della vita della gente, nonostante essa: la moda;
l’oggettistica domestica; i mezzi di trasporto; i testi scolastici e gli
inni patriottici insegnati a scuola; le celebrazioni dei momenti più
importanti di un’economia italiana ancora essenzialmente agraria – semina, raccolto, vendemmia, festività; poesie e canzonette in gran voga o di tradizione popolare; le didascalie delle Enciclopedie; l’ascolto ufficiale e clandestino della radio e così via.

{{La guerra}} – che condiziona ogni aspetto delle relazioni umane e
dell’economia nazionale e familiare – nel farsi da sfondo a nerbo del
racconto riempie le pagine di donne. Escono alla ribalta le strategie
femminili di sopravvivenza alla fame, al dolore, alla dispersione, al
silenzio, alla morte.

Sono, {{“i personaggi”,}} donne e uomini, figure a tutto tondo, uniche e
tragiche nel più autentico senso teatrale, partecipi di una sceneggiatura
che, nelle ultime pagine, con chiusura originale, li porta alla ribalta:
es. Cap. I, Meini, Matteo (asino), Bianca (paesana), Elide (proprietaria
di un bar). Quasi un inchino e via, fino a Ines (staffetta partigiana).
Sono vere le loro storie? Tutte e nessuna. Sono quelle della gente di
Toscana che ha conosciuto, come l’Autrice, “l’assurdità, la stupidità e
l’inutilità della guerra” e che, insieme al piccolo Dario, raggiunge la
Liberazione individuale e collettiva.

{{Carla Pesciatini}}, {L’ultima estate al mare}. Roma: Editori Riuniti, 2007,
Isbn 13: 97-888-359-5932-8.