I rifiuti abbandonati per le strade della Campania, quelli che costituiscono
l’impropriamente definita ennesima e più grave emergenza nel ciclo dello
smaltimento, sono il risultato di una dissennata cultura dei consumi e della gestione dell’ambiente.
I commissariati che si sono avvicendati per la risoluzione “definitiva del problema” non hanno potuto che constatare il muro delle inefficienze, terreno di coltura per le infiltrazioni malavitose.
_ In questi giorni alle donne di Napoli viene chiesto di attivarsi sulla raccolta differenziata, ed è quello che molte da anni fanno, anche con grandi difficoltà e con nessuna sicurezza di fare una cosa per la quale siano state realmente predisposte le strutture necessarie.
_ Noi faremo la nostra parte, come sempre, e ci aspettiamo insieme alle azioni competenti una vera svolta, che sappiamo essere difficile e conflittuale, a fronte degli enormi interessi che hanno fatto della nostra regione lo sversatoio pluridecennale di scorie, veleni, pattume provenienti da tutto il paese.

{{Il riconoscimento della responsabilità nazionale}}, delle colpe collettive è presupposto d’ogni vera soluzione, non solo per la Campania, ma per tutto il paese che nel ciclo dei rifiuti ancora persegue politiche basate sul “buttare altrove”.
_ La Campania, il suo sottosuolo, è satura e noi donne ci rifiutiamo di avallare ogni soluzione che venga pagata nel presente e nel futuro dalle {{donne di Pianura, di Giugliano, di Villaricca}} o di qualsiasi altro sito cosiddetto provvisorio, vicino alle persone che già troppo hanno pagato la pubblica disinvoltura in merito alla salute dei cittadini.
_ È ormai noto a tutti che la situazione attuale è sfociata di fatto in una {{falsa “alternativa obbligata”}}: riaprire le discariche già sature o
trasformare le stesse città in sversatoi.

Di fronte alle cose di oggi c’è necessità di un {{impegno su più fronti}}, e noi faremo quella parte sulla quale tutti contano e che permette ogni altra scelta politica e di continuità civile: quella del gesto quotidiano consapevole .
_ Faremo la nostra iniziativa : si chiama{{ “spesa pulita”}}, e si propone di indurre la piccola e grande distribuzione a {{ridurre la produzione continua di scarti ed imballi}}, spesso di pari volume rispetto alla merce utile.
_ Partiamo da qui, domandandoci{{ in che modo il commissariato intenda agire presso le direzioni delle grandi catene di supermercati}} e quelle della vendita dei cibi pronti, in continua espansione nel nostro territorio, per indurle a comportamenti consoni al contesto nel quale lucrano.
Noi partiamo da qui, nell’intento pratico ed esemplare di quella che vorremmo essere la saggezza dei poteri, non a caso ancora tutti in mano maschile.