“Oltre i limiti, lo sport che unisce. Storie a confronto per progettare il futuro” è il titolo del convegno che si è svolto venerdì 11 marzo a Porta Futuro, nel quartiere Testaccio di Roma. L’incontro, organizzato dall’Ufficio d’Informazione del Parlamento Europeo in Italia, dal Dipartimento Affari regionali, Autonomie e Sport, e dalla Regione Lazio, ha contato sulla compartecipazione di diversi rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni e del panorama sportivo italiano. Una mattinata all’insegna del mondo atletico declinato al femminile, con un obiettivo ben preciso: discutere il ruolo fondamentale che l’attività fisica può giocare contro la discriminazione sociale e il razzismo, e come strumento di inclusione sociale e di aggregazione.

A ‘fischiare il calcio d’inizio’ la presidente della commissione per la Cultura e l棚struzione del Parlamento Europeo, Silvia Costa, che ・ intervenuta per prima parlando dello ‘spazio europeo dello sport’: il progetto che punta, tra i suoi traguardi, alla difesa di una integrit・ sportiva senza doping e scommesse truccate, oltre che a sfruttare la prossima Settimana Europea dello Sport, in programma a settembre, come occasione per fare gemellaggi e scambi culturali. La Costa ha sottolineato inoltre come sia necessaria una maggiore presenza femminile, che si tratti di attivit・ dilettantistiche o agonistiche. Infatti, da questo convegno ・ emerso come 電i 45 presidenti delle federazioni sportive italiane, nessuno sia una donna・. La risposta arriva dal Coordinatore dell旦fficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio, Francesco Tufarelli, che manifesta l’impegno del Governo a voler risolvere la penuria di dirigenti donne nello sport con la stessa strategia delle quote rosa gi・ introdotta nei consigli di amministrazione delle societ・ pubbliche.

La presidente della commissione del PE, facendo riferimento all’attualissimo dramma umanitario dei migranti e rifugiati, ha inoltre evidenziato come lo sport possa rappresentare un potente mezzo di integrazione per gli stranieri. “In un momento in cui si mette in discussione la libera circolazione delle persone – ha affermato Costa – propongo una direttiva europea che estenda a tutti i ventotto Stati membri la legge recentemente approvata in Italia sul diritto dei minori stranieri di fare sport e iscriversi alle associazioni e alle federazioni sportive”. A tal proposito, una importante testimonianza, tra le realtà che hanno preso parte all’iniziativa, è stata apportata dalla squadra di calcio dilettantistico ‘Liberi Nantes’, prima in Italia ad essere composta interamente da giocatori rifugiati e richiedenti asilo.

Presenti all’incontro anche grandi atlete italiane, come Fiona May e Maurizia Cacciatori, entrambe impegnate nel sociale. “E’ necessario educare le nuove generazioni, comunicare con gli atleti e inserire più donne nella governance”, ha dichiarato la May, attuale responsabile della Commissione per l’integrazione della Federcalcio. “Bisogna combattere il razzismo con convinzione e intelligenza“ – ha aggiunto l’ex campionessa di salto in lungo, citando Nelson Mandela – “lo sport è l’unico linguaggio che unisce tutto il mondo”. Per la Cacciatori, il motto è “vietato mollare”. L’ex stella della pallavolo è ora ambassador dell’associazione ‘Allenarsi per il futuro’, un progetto rivolto agli studenti delle scuole medie per offrire loro strumenti di orientamento e crescita professionale.

A chiudere l’interessante mattinata di interventi è stata la dirigente del settore Territorio Promozione del Coni, Cecilia d’Angelo, che ha assicurato massimo impegno ad operare, con le altre istituzioni e reti associative, affinché ci sia “integrazione per le fragilità sociali, le disabilità e le diversità in generale”.