Vignetta di Lori Chiti
Vignetta di Lori Chiti

L’iniziativa si svolgerà  da Venerdì 10 febbraio a sabato 11 febbraio 2017 a Livorno nella Villa del Presidente in  via Marradi 116.   

Una rilettura dei lavori di Carla Lonzi

 Un progetto di Laura Fortini e Alessandra Pigliaru della Società Italiana delle Letterate con l’Associazione Evelina De Magistris di Livorno.

Informazioni per iscrizione e sulle possibilità di alloggio sul sito www.evelinademagistrislivorno.it e www.societadellelettarate.it.

Carla Lonzi è stata tra le più radicali e innovative donne del Novecento. Autrice di libri rivoluzionari sotto il profilo del pensiero e della scrittura.

Carla Lonzi
Carla Lonzi nasce a Firenze nel 1931 , muore a Milano nel 1982

Nel corso dell’incontro si analizzeranno le scelte formali relative alla scrittura. Una   scrittura  creativa e critica  con la quale è stato costruito il testo Autoritratto del 1969. Si approfondirà, inoltre,  il pensiero della Lonzi relativo al suo interrogarsi sulla  politica, fondamentale il lavoro Sputiamo su Hegel del 1970.  Non sarà tralasciata  l’ analisi dettagliata sulla sua scrittura  a forma di diario e auto coscienziale  presente nel volume  Taci, anzi parla del 1978. Nel suo lavoro prende forma anche la parola poetica in  Scacco ragionato , una raccolta di poesie scritte tra il 1958 e il 1963.  Interessante anche il dialogo serrato con l’altro che rompe l’omertà del rapporto a due   Vai Pure del 1980.

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Carla Lonzi nasce a Firenze, il 6 marzo 1931, da una famiglia della media borghesia fiorentina, proprietaria di una piccola azienda industriale a conduzione familiare. Dopo l’estate del 1940, decide di rimanere per tre anni, dal 1940 al 1943, nel Collegio di Badia a Ripoli, dove si era sentita felice durante la villeggiatura di quell’anno. Dalla fine del 1943, fino agli inizi del 1950, torna a vivere in famiglia a Radda in Chianti dove i genitori si erano trasferiti in tempo di guerra per sfuggire ai frequenti bombardamenti di Firenze.

Dopo aver frequentato il liceo classico Michelangelo, Lonzi s’iscrive alla facoltà di lettere dell’Università di Firenze. I rapporti con il padre e con la famiglia, già tesi, si aggravano ulteriormente durante il periodo universitario, ma non incidono che minimamente sui suoi studi che terminano con la laurea con lode (discutendo una tesi molto apprezzata da Roberto Longhi, dal titolo I rapporti tra la scena e le arti figurative dalla fine dell’Ottocento). È sua ferma intenzione di rendersi autonoma e farsi strada con le sue sole forze nel mondo del lavoro; nel 1954 si iscrive al Partito Comunista Italiano e, in seguito – agli inizi degli anni settanta – si impegna nel nascente movimento femminista.

Per un breve periodo Carla Lonzi lavora a Roma come segretaria presso l’Accademia Nazionale di Danza di Jia Ruskaja, conosce Mario Lena con cui, nel dicembre 1957, inizia una convivenza regolarizzata l’anno dopo con il matrimonio e la nascita del figlio Battista Lena. Vive l’istituzione matrimoniale come conflittuale e, dopo breve tempo, si separa dal marito. Per circa dieci anni svolge attività di critica d’arte, sia presso la galleria d’arte Notizie di Torino, sia in riviste come Marcatré.

Nel 1969 pubblica un libro di interviste intitolato Autoritratto e conosce lo scultore Pietro Consagra con il quale va a convivere a Milano nel 1970. Sono gli anni della contestazione, della ribellione e del rifiuto del modello di donna subalterna e sottomessa al potere maschile. Carla Lonzi si avvicina al femminismo, fonda il gruppo Rivolta Femminile e una piccola casa editrice ad esso collegata, con la quale scrive e pubblica due saggi: Sputiamo su Hegel del 1970, dove critica l’impostazione patriarcale della politica marxista e comunista e La donna clitoridea e la donna vaginale del 1971, in cui attraverso un confronto con fonti che vanno dalla psicanalisi di Sigmund Freud e Wilhelm Reich alla paleoantropologia di Desmond Morris sino ai testi indiani del Kamasutra, l’autrice sostiene che il mito dell’orgasmo vaginale è funzionale al modello patriarcale della complementarità della donna all’uomo. Se nel momento procreativo tale complementarità tra donna e uomo è ammessa, non lo è invece nel momento erotico-sessuale