7 novembre 2012, la Commissione Giustizia della Camera affossa il testo base per la definizione di una legge contro l’omofobia e la transfobia che prevede l’estensione della legge Mancino anche per i reati motivati dall’orientamento sessuale. Ancora una volta passa la decisione di votare a favore della violenza, inserendo la pregiudiziale di costituzionalità, cui hanno fatto appello Lega, Pdl e Udc. Si usa la costituzione, lo si fa nell’intento di negare un diritto.

Diritto alla civiltà in un Paese che si rivela sempre più distante dall’Europa, della quale solo geograficamente può dirsi parte. Siamo fuori. Fuori rispetto al percorso intrapreso in altri stati.
Mentre, come a Firenze, gay e lesbiche continuano a essere aggredite e l’Italia cede al dominio di una destra reazionaria, omofoba, intransigente e intrisa di pregiudizio, a New York Maine, Maryland e Washington dicono “sì” alle nozze gay, attraverso un referendum popolare.

Se l’Italia continua a distogliere lo sguardo dalla violenza omofoba, il governo di Hollande ha fatto il primo passo verso la legalizzazione delle nozze tra omosessuali, fra le polemiche di cattolici e Vaticano, e a breve il provvedimento sarà vagliato dal Parlamento. L’apertura di Parigi alle unioni civili omosessuali, arriva tra l’altro proprio all’indomani del riconoscimento, in Spagna, da parte della Consulta, della legittimità della legge introdotta da Zapatero nel 2005.

A questo punto il Parlamento italiano non può e non deve tacere. Basta con le negazioni.
Non possiamo più permetterci di legittimare l’oscurantismo dei diritti. È ora che in questo Paese si scelga di difenderci contro l’abominio messo in atto da parte di una classe politica che mina le coscienze di tutte e tutti.

Lucia Caponera Segreteria – Nazionale ArciLesbica
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