linda laura sabbatiniDagli Stati generali delle donne – Solidarietà totale a Linda Laura, donna competente e tenace,che ha consentito che Istat si aprisse alle statistiche di genere fondamentali per cogliere l’impatto del cambiamento sulla vita delle donne.

Linda Laura Sabbadini non sarà più direttrice centrale del dipartimento di statistiche sociali ed ambientali. Negli anni è riuscita a darci una fotografia reale del nostro Paese da un punto di vista sociale ed ambientale toccando i temi dei consumi, del lavoro, della famiglia e del rapporto tra generazioni e tra generi e focalizzando le indagini sulla violenza contro le donne, il bullismo, i migranti , sulle nuove povertà e tante altre ancora.

Non soltanto senza di lei non avremmo mai sentito parlare di “gender analysis” ma il mondo della ricerca nel nostro paese non avrebbe potuto migliorare la conoscenza di fenomeni sociali fondamentali per cercare di stare al passo con l’evoluzione della società italiana.

L’Italia continua a non essere un paese per donne. Aspettavamo Linda Laura a Milano il 31 marzo per premiarla con il riconoscimento di “Donne che ce l’hanno fatta “edizione 2016, insieme alle tante donne italiane e a quelle dell’America Latina.

Ci siamo immediatamente indignate della revoca dell’incarico e del fatto che cosi si continua a sottovalutare il tema delle politiche di genere.

Linda Laura Sabbadini è stata insignita dell’onorificenza  di commendatore della Repubblica, proprio per il ruolo particolarmente innovativo svolto nel campo delle statistiche sociali e di genere e  più volte è stata premiata in Italia e all’estero, recentemente è stata inserita fra le prime cento eccellenze italiane. Chiediamo  di conoscere i motivi della decisione e   chiediamo che si riveda questo provvedimento reintegrandola come Direttrice del dipartimento delle politiche sociali ed ambientali. Milano, 1 aprile 2016

In difesa di Sabbadini e dei dati sociali così si è espressa l’Associazione delle giornaliste GIULIA
Grande solidarietà non solo per Linda Laura Sabbadini e per il suo fondamentale lavoro trentennale, ma, ancora più importante, grande sostegno ad un filone di ricerca che ha fatto dell’Istat una miniera di informazioni per gli studi sociali. Attenzione però a darsi a dietrologie e cercare segnali politici in questa scelta di Alleva. Sarebbe sbagliato e superficiale. E’ invece in atto uno scontro durissimo fra due scuole accademiche, fra due metodi di ricerca. E ha vinto ovviamente quello del presidente Giorgio Alleva , che vuole un’Istat che privilegi le statistiche amministrative, più asettica e funzionale, ovvero meno interpretativa e di frontiera. 
Ma Alleva ed i suoi collaboratori, attenti come sono a privilegiare i numeri e non il loro impatto sulla vita delle persone, hanno pesantemente sottovalutato le reazioni della società civile e delle istituzioni impegnate nel sociale. Un segnale, volendo coglierlo, in effetti c’era già stato lo scorso dicembre, col clamoroso scontro in pubblico tra Alleva e Sabbadini davanti al ministro Franceschini. Utile in proposito la lettura di Donato Speroni sul Corriere della Sera.