In vista della giornata di mobilitazione del 15ottobre 2011, convocazione di un’assemblea cittadina a Roma, sabato 8 ottobre ore 17.30, al Volturno occupato (via Volturno 37). {If the girls are united they will never walk alone!}{{Il vostro debito non lo paghiamo, anzi vogliamo indietro la vita }}

Perché aprire un discorso sulla neutralità in questo momento di
crisi generalizzata?

{{La crisi non è neutra}} {{perché}} {{è}} {{guerra}}.
_ Il {{Warfare}} è lo stesso serbatoio di risorse e di guadagni sporchi utilizzato quando le crisi colpiscono gli stati.
E allora guerre, respingimenti, espulsioni, cie, massacri lampedusani fermano i corpi, ma non l’economia!

{{
La crisi non è neutra perché }} {{è cieca}}.
_ L’effetto di tagli sul sistema familista del welfare italiano, con i piani d’austerity che portano con sé disoccupazione, lavoro nero e precarizzazione non sono uguali per tutt*: avremo un nuovo e pesante carico sulle donne.

{{La crisi non è neutra perché è}} {{bugiarda}}.
_ Dà la possibilità ai privati di legittimare l’ennesimo licenziamento di massa in imprese a prevalenza femminile, perché le donne così avranno più tempo per stare a casa a badare a bimbi e nonni. Il secondo stipendio diventa superfluo, accessorio. Un sacrificio ripagato dalle impagabili (!!) soddisfazioni del lavoro familiare.

{{La crisi non è neutra perché}} {{ci vogliono far continuare a lavorare anche da morte! }}
_ Con la {{manovra “lacrime e sangue”}} hanno fatto passare un provvedimento, l’aumento dell’età pensionabile per le donne, che l’Unione Europea aveva già imposto ad un pusillanime governo. Di fatto la “pari opportunita’ di ritirarsi alle stesse condizioni degli uomini sottrarra’ 3,5 miliardi in 7 anni alle donne .

{{La crisi non è neutra perché }} {{la precarietà era già nei corpi}}.
_ Gli ultimi dati Istat sul calo delle nascite confermano che la crisi condizionano le nostre vite come non mai , schiacciando desideri e coraggio. E quindi i nostri corpi. Di fatto 30 anni fa chiedevamo una maternità per scelta, mentre oggi è diventata una conquista.

{{Il sentimento di ribellione}} non è, non è stato e non sarà neutro, ma {{segnato dai corpi che si ribellano}} nel mondo, facendosi portare via di peso dalle piazze, ribaltando governi e governanti, attaccando il potere delle banche e della finanza, dichiarando l’incompatibilità tra vita e mercificazione, tra autodeterminazione e prevaricazione.

{{La vita siamo no}}{{i}}, abbiamo gridato ad Olimpia Tarzia, e LORO sono la morte di ogni nostro desiderio.

Questo stato di cose non è stato creato dalla crisi, ma è una condizione che lo stato padrone ha messo a regime da tempo.
Oggi però le contraddizioni sono tanto mature da farle diventare potenza.

Il tempo e l’autunno stringono: ora come non mai {{il tema dell’inconciliabilità con questo sistema diventa centrale}}, una parola
d’ordine va oltre l’ indignazione che ha caratterizzato il dibattito politico espresso fino ad ora.

Il 15 ottobre 2011, in occasione della giornata di mobilitazione euro-mediterranea contro l’austerity, vorremmo praticare uno spazio collettivo che parla di autodeterminazione dalle politiche neo liberiste globali.
Per questo invitiamo donne e non di questa città, collettivi, attivist@, sindacati conflittuali, e realtà autorganizzate a partecipare all’assemblea.

{I’m a slut but not yours}

immagine da http://leribellule.noblogs.org/