Uso moltissimo il treno, che considero un mezzo di trasporto popolare e democratico: ma è venuto via via perdendo questo carattere, sicchè ormai si sta trasformando in uno strumento di divisione tra classi e in concorrenza con l’aereo. Uso moltissimo il treno, che considero un mezzo di trasporto popolare e democratico: ma è venuto via via perdendo questo carattere, sicchè ormai si sta trasformando in uno strumento di divisione tra classi e in concorrenza con l’aereo. Questo processo si è venuto sviluppando sempre più da quando si è intensificata la privatizzazione, che ha finito per mutare le ferrovie in una impresa, da servizio pubblico che erano.

{{ Tutto è cominciato da quando l’intero servizio è stato diviso e molta parte di esso è stata “esternalizzata”.}} Appena è cominciato l’affidamento di parti ad aziende esterne sulle quali la ferrovia non ha controllo, il livello è calato: tutta l’opera di pulizia è appaltata a cooperative e davvero è in condizioni pietose; le pulizie vengono fatte in tutta fretta tra un arrivo e una partenza e rimane misterioso perchè i vetri dei finestrini non vengano mai lavati. Ho chiesto a un ferroviere e mi ha risposto che la pulizia non dipende più da Trenitalia e lui non ha modo di controllare nulla; chiedo a un pulitore mentre passa e mi dice che i vetri non fanno parte del suo mansionario: sembrerebbe che negli appalti i vetri vengano lasciati alla pioggia, sicchè sono sempre annebbiati. Le portiere che non si aprono sono numerose, ce n’è quasi su ogni treno, tanto che per scendere bisogna spesso fare un’intera vettura, a rischio di restare a bordo, perchè magari si vede all’ultimo momento il foglietto giallo appiccicato con l’indicazione che la porta è guasta. In cambio le porte dei bagni spesso non si chiudono. Del resto bagni chiusi d’autorità perchè non funzionanti non mancano. Sicchè avendo una volta chiesto a un ferroviere se anche la manutenzione meccanica fosse gestita allo stesso modo, mi è stato risposto di sì e questo è davvero preoccupante, perchè freni ruote motori non ben controllati sono un pericolo. Anche la scarsità del personale dà qualche insicurezza, ad esempio che alla guida anche su lunghe percorrenze ci sia uno solo a me non rassicura. {{Che la notte spesso non si veda nessuno pure: speriamo che non ci mettano le ronde}}.

La cosa più sorprendente tuttavia l’ho sentita proprio appena dopo il disastro di Viareggio, quando un signore del CdA di Trenitalia, richiesto da una giornalista di rispondere alle critiche dei sindacati sulla manutenzione, ha detto alquanto seccato e sprezzante che i carri deragliati appartengono a una ditta di Vienna e che {{ciascuno risponde solo di ciò che è di sua proprietà}}. Credo che carri non manutenuti, o fatti correre a velocità eccessiva, oppure non adatti ai percorsi tortuosi caratteristici della morfologia del nostro paese, possano essere causa di simili tragedie, che già infatti sono state sfiorate due volte in poco tempo. Si dà prontamente la colpa alle regole europee e di ciò si può chiedere al commissario ai trasporti di Bruxelles che è italiano: ma penso siano regole indicative del minimo obbligatorio di prudenza e che non sia certo vietato renderle più stringenti semmai. O più adatte a carichi molto pericolosi. Si apprende che in effetti i carri di Viareggio sono di proprietà di una ditta USA che ha la filiale a Vienna e avevano caricato vicino a Novara: chi controlla? Mi sa tanto che ci sia di mezzo il WTO.

{{Che vi sia un generale degrado è di tutta evidenza}}: persino le mirabolanti Freccerosse e argento ecc. si vede che non vengono lavate, hanno già vernici scrostate, gli appoggiapiedi non si muovono, i sedili spesso non si allungano, non parliamo delle tendine controsole, che o non salgono o non scendono o non ci sono del tutto.

{{ I servizi appartengono all’economia della riproduzione sociale:}} è ovvio che debbono essere ben amministrati: ma il criterio del profitto non è il loro: non debbono perseguire il profitto, bensì fornire alla cittadinanza un servizio puntuale, sicuro, pulito, tendenzialmente democratico, non troppo diseguale nelle prestazioni.

Sono stufa marcia di vedere a ogni sciagura Berlusconi che va a fare la ruota, cancella gli enti locali e pensa solo alle case da costruire: persino i terremoti, che non si possono prevedere, debbono però essere contrastati con una adeguata prevenzione, con edifici antisismici e addestramento della popolazione ad agire nel tempo del sisma: le case si possono ricostruire, ma le vittime sono andate e non si può assistere passivi a un simile spreco di vite, così doloroso e rilevante. 300 morti all’Aquila per un terremoto che in Giappone non avrebbe fatto nemmeno una vittima, 14 per un deragliamento che si poteva prevedere. {{Il mercato non è adatto a tutto, ai servizi ad esempio davvero no: dunque no per treni aerei scuole ospedali rifiuti ecc.ecc.}}