lampedusaÈ a lampedusa, primo porto sicuro del continente, che comincia l’idea di democrazia e di pace che vuole disperatamente raggiungere chi scappa da guerra e persecuzione e ha bisogno di protezione.

L’Europa inizia qui ed il Comitato 3 ottobre, insieme al Comune di Lampedusa, torna per il terzo anno a commemorare il naufragio del 2013 che ha fatto 368 vittime. Stavolta con un progetto che ha un respiro nuovo portato dalla Giornata della memoria delle vittime della migrazione, approvata a marzo, prima tappa di un impegno costante e faticoso durato due anni.

Proteggere le persone e non i confini è ancora la parola d’ordine, ma oggi va sostenuta ancora di più contro i muri che l’Europa sta continuando ad alzare ovunque per fermare chi è in fuga. Muri e filo spinato che costringono chi scappa a cercare vie più pericolose, rafforzano la rete di trafficanti di uomini, provocano di fatto il genocidio, l’olocausto che si ripete ogni giorno al quale noi non vogliamo abituarci.

L’Europa inizia a Lampedusa, l’Europa va a Lampedusa. 200 ragazzi, studenti da tutta Europa sono arrivati sull’isola assieme ai superstiti ed ai familiari delle vittime del naufragio del 3 ottobre. Dal 30 settembre al 3 ottobre, tre giorni di laboratori, di scambio di conoscenza, di riflessione e di studio. Laboratori esperienziali condotti da tutte le Ong che si occupano di migranti e rifugiati che anche quest’anno partecipano al nostro progetto collettivo.

L’Europa inizia a Lampedusa, ne siamo davvero persuas*. Così ‘Il Comitato 3 ottobre ha chiamato lo scorso anno le attività mirate alla conoscenza ed allo sviluppo del dialogo organizzate per le ragazze e i ragazzi di Lampedusa attorno alle celebrazioni del secondo anniversario del naufragio del 3 ottobre. L’obiettivo allora era raccontare e spiegare le cause della migrazione. Lo stesso obiettivo che è stato dato all’ostinata richiesta al Parlamento di approvare una legge che istituisse la Giornata della memoria il 3 ottobre, così come aveva chiesto Giusi Nicolini nei giorni terribili di quella tragedia. E’ stato Iil Comitato 3 ottobre ha scrivere quella legge approvata questo febbraio in via definitiva. E’ scritto che il 3 ottobre deve essere momento di commemorazione, ma soprattutto di riflessione e di verifica di un lavoro di approfondimento che deve essere fatto nelle scuole e nelle università. Per capire e per conoscere chi sono le persone che vengono dal mare e che, troppo spesso, ci muoiono in mare.

Il Comitato 3 ottobre lo ha pensato tre anni fa come primo nucleo del processo di conoscenza e comprensione delle ragioni che spingono migliaia di persone ad abbandonare tutto e scegliere una morte probabile in mare contro la morte certa nel proprio paese. Oggi si torna a Lampedusa con un progetto che ha il sostegno del ministero dell’istruzione e i finanziamenti del Fondo asilo e integrazione.

Si è iniziato portando dovunque  le storie e la generosità delle e degli abitanti di lampedusa. Oggi si è fatto l’inverso, Sono riusciti a portare l’Europa a Lampedusa, centro del Mediterraneo, luogo ideale su cui poggiare corridoi umanitari per salvare vite e ponti culturali per nutrire le coscienze.