La responsabilità di quanto accade a milioni di donne infettate dall’HIV è collettiva e planetaria. Non basta un preservativo, perché quelle donne non sono libere di decidere se e come congiungersi con un uomo. La totale sottomissione delle mogli ai mariti, lo stupro etnico e di guerra non si battono con il preservativo. Col preservativo, convincendo gli uomini ad usarlo e le donne a farlo usare, se è loro concesso e disponibile, la trasmissione dell’HIV può essere scongiurata.

Lo dicono gli uomini delle organizzazioni della Sanità, anche alle donne del nostro paese, dove ogni parola dei capi decide ciò che è buono e ciò che non lo è. In questa situazione se il condom è solo un rimedio estremo e non salva in assoluto, l’HIV uccide certamente.

Nella totale acquiescenza degli stati, nonostante l’assegnazione di prestigiosi premi a chi dice il contrario, una donna nel mondo è definita povera se perde il marito, se è nubile, se è scacciata perché stuprata.

Noi sappiamo che se le donne sono libere di gestire piccolissime somme di denaro, sono ricche per se stesse e, se ne hanno, per i propri figli. Ma la comunità internazionale decide guerre, predazioni ambientali e assiste alle vedovanze fino al prossimo matrimonio.

I mali delle donne non si battono col preservativo, perché non si possono obbligare gli uomini ad usarlo. Tutto dipende da loro in certi paesi. E in certi paesi convincerli ad usarlo è un rimedio che se non libera le donne, può sottrarle alla morte ed alle sofferenze, di un male “troppo costoso da curare”

Altre malattie a trasmissione sessuale sono subite dalle donne, finchè la statistica non fa parlare i numeri: anche nel nostro paese.
_ Tutt’ora la prevenzione della trasmissione delle malattie per via sessuale è di fatto affidata alla “sensibilità” del capofamiglia. Come avviene per le violenze sessuate, se ne parla sempre dopo, quando il danno diventa un dramma.

In questo ordine mondiale è addirittura crudele parlar male anche di rimedi piccoli come il preservativo, da sedi autorevoli e con la cassa di risonanza che viene loro riconosciuta.

Annie Lennox durante un’intervista ha rivolto al Pontefice cattolico l’accusa di essere irresponsabile, non per la condanna del condom che da sempre i cattolici assumono col rifiuto delle libertà sessuali, ma per aver pubblicamente contraddetto l’utilità e l’efficacia di un mezzo estremo, che come tale è irrinunciabile.

Noi pensiamo che Annie Lennox abbia fatto bene a dire una cosa semplice e logica. Una cosa semplice e logica che diventa coraggiosa, soprattutto nel nostro Paese, dove i capi tra di loro parlano molto, ma pubblicamente tacciono.

Stefania Cantatore, Carla Cantatore, Filomena Gallo, Ersilia Salvato, Ofelia De Renzo, Donatella Massotti, Alma Mazzi, Renata Zamengo,Pina Di Flumeri, Valentino Lisa, Venera Finocchiaro, Maria Luisa Nolli, Liliana Valenti, Rossella Fierro, Elena Pirandello, Lucia Formichetti, Giorgio Scafetta, Paola Bella, Marguerite Lottin, Simona Sarti, Luisa Stendardi, Esther Basile, Fiorenza Taricone, Cinzia Di Marino, Caterina Arcidiacono, Luigi Di Fiore, Elisa Bucci, Simona Toscano, Danielle Turone Lantin, Elena Dompé, Fiorella Saura, Patrizia Falovo, Silvana Turco, Gabriella Bartolini, Giovanna Gandini, Fausta Manno, Giovanna Crivelli, Paola Toscano, Luigi Di Fiore, Maria Luisa Ricciuti, Anna De Lorenzo, Angelica Alemanno, Carla Papa, Maria Antonietta Migliorelli